La strage degli innocenti. Dall'inizio della guerra in Ucraina sono morti almeno 261 bambini

La strage degli innocenti. Dall'inizio della guerra in Ucraina sono morti almeno 261 bambini

Un orsacchiotto sorridente, una pecorella con la cintura di sicurezza allacciata, uno Spiderman pronto a salvare il mondo... Ma sono solo peluche, peluche al posto dei bambini, posizionati ordinatamente sui sedili degli scuola-bus. Pupazzi senza vita in ricordo di chi la vita l'ha persa troppo presto.

Così la città di Leopoli ha voluto ricordare i piccoli ucraini morti a causa di un conflitto che perdura, implacabile, da 99 giorni. E non vorremmo mai scrivere 100. «Oggi gli scuola-bus gialli di Leopoli sono rimasti vuoti: i bambini ucraini non verranno mai più qui», ha scritto su Twitter il sindaco della città, Andriy Sadovoy. Ad accompagnare le sue parole, la fotografia di numerosi pullman scolastici radunati nella piazza del Mercato, pronti a partire per «un tour che non si farà mai», ha sottolineato il primo cittadino.
Ma oltre ai bambini scomparsi, che secondo la Procura generale di Kiev sono 261, ci sono anche 460 feriti. Complessivamente, l'Unicef stima, per ogni giorno di guerra, 2 bimbi uccisi e 4 feriti: dati «di una portata e di una velocità mai viste dalla seconda guerra mondiale» dichiara l'organismo. Cifre ancora più gravi se si pensa agli oltre 5,2 milioni di minori ucraini bisognosi di assistenza umanitaria, fuori e dentro i confini del Paese, mentre all'orizzonte incombe lo spettro della crisi alimentare, del trauma psicologico, della mancanza di istruzione, della tratta e degli abusi, soprattutto per i bambini separati dalle loro famiglie e rimasti soli.

«Bisogna chiedere con forza la pace per i bambini e le bambine ucraine — dice Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia —. Dobbiamo farlo per quei piccoli innocenti che hanno perso la vita, perché ogni giorno che passa li avremo uccisi due volte: per mano delle bombe e per mano della nostra colpevole indifferenza».

E infatti da Kiev arriva il grido disperato di una bimba di 9 anni: «Non dimenticatevi di me!» ha scritto in una lettera che è stata letta ieri a Roma, durante una manifestazione dei "Giovani per la pace", il movimento giovanile della Comunità di Sant'Egidio. Che questo grido non resti inascoltato.