Riccardi cercatore di pace. Vince il premio Pieve

II personaggio
L'Archivio nazionale di Pieve Santo Stefano ha svelato i nomi dei vincitori II «Tutino Giornalista 2022» alla reporter aretina Elena Testi, inviata in Ucraina

Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio ed ex ministro e la reporter Elena Testi, nativa di Arezzo e ora inviata di La7 e L'Espresso, sono i «Cercatori di pace» premiati per il 2022 dall'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Questo è infatti il «fil rouge» che accompagna la 38esima edizione del Premio Diari, la cui cerimonia conclusiva è prevista per metà settembre.
In ordine cronologico, la prima a ricevere il riconoscimento - ovvero il Premio Tutino Giornalista, intitolato all'ideatore del Premio - sarà proprio Elena Testi nella giornata di venerdì 16 settembre e con la seguente motivazione: «per la cura e la puntualità della sua narrazione di contesti fino a poco tempo fa inimmaginabili, quali la pandemia, il confinamento, lo scoppio della guerra in Europa. Da Arezzo, il suo percorso professionale si è snodato in Umbria, dove si era trasferita a suo tempo per studiare Giurisprudenza. Inviata al fronte per la trasmissione Tagadà La7, la Testi ha raccontato gli sviluppi del conflitto in Ucraina attraverso vari collegamenti, ma due anni fa era in un altro particolare «fronte», quello dell'emergenza Covid-19 dagli ospedali di Bergamo e di Codogno. Non si limita al solo resoconto dei fatti, invitando sempre alla riflessione chi ha il piacere di seguirla e di ammirare la sua competenza. Ama molto la scrittura, Elena Testi, al punto tale - per sua ammissione - di sentirsi male quando non lo fa o quando non svolge le mansioni di inviata.
Domenica 18 settembre sarà invece la volta di Andrea Riccardi, al quale va il premio «Città del Diario», assegnato in passato a Marco Paolini, Francesco De Gregori, Rita Borsellino e in ultimo a Francesco Guccini e Walter Veltroni. «Un autentico cercatore di pace» - si legge in maniera stringata ed efficace - con impegno costante per la difesa dei diritti umani, della pace e della memoria, temi che per gli organizzatori del premio sono da sempre considerati «sensibili», al punto tale da esaltare chi riesce a metterli in evidenza attraverso i filoni più vari, che quindi possono essere politica, arte e spettacolo.
Riccardi si è schierato come studioso di storia e come docente universitario nelle vesti di mediatore in diversi conflitti, dando un contributo al raggiungimento di della pace in Paesi quali il Mozambico, il Guatemala, la Costa d'Avorio e la Guinea. Ex ministro per cooperazione internazionale e l'integrazione, Riccardi si è aggiudicato nel 2006 anche il Premio Nazionale «Cultura della Pace-Città di Sansepolcro».
Due ottime scelte anche quest'anno, quindi, in attesa di conoscere la storia che si aggiudicherà l'edizione 2022 del Premio Pieve. Appena qualche giorno fa, sono stati selezionati gli otto finalisti e intanto l'Archivio continua a immagazzinare le tante piccole grandi storie di vita che sono l'anima di questo concorso, che ha conferito al Comune della Valtiberina il ruolo di indiscussa capitale della memoria. 


[ Claudio Roselli ]