A Caserta una casa della Comunità di Sant'Egidio inaugurata dal vescovo Lagnese nella Giornata Mondiale dei Poveri

A Caserta una casa della Comunità di Sant'Egidio inaugurata dal vescovo Lagnese nella Giornata Mondiale dei Poveri

La solidarietà e la speranza

Anche a Caserta è arrivata la colomba della pace simbolo della Comunità di Sant'Egidio. Nella giornata dedicata ai poveri, è stata inaugurata la casa della Comunità di Sant'Egidio, la "casa dell'amicizia e della condivisione". come l'ha voluta chiamare il vescovo di Caserta, Pietro Lagnese, che l'ha benedetta in questa particolare domenica, alla presenza degli ospiti e dei volontari.
La struttura, situata a via Domenica Mondo, è stata messa a disposizione dal Comune di Caserta. Qui, da qualche settimana, è attivo il gruppo casertano della Comunità che ha già attivato alcuni servizi essenziali per i poveri, i fragili, gli immigrati. Ogni mercoledì, infatti, vengono distribuiti pasti ai bisognosi e impartire lezioni di italiano agli stranieri.
«Crediamo che la vera integrazione non può che cominciare dalla conoscenza della lingua», dicono i volontari che vogliono mantenere l'anonimato perché non amano "apparire". «Non è questo che ci interessa. ma il servizio a chi è in uno stato di disagio o di privazione», dicono. E aggiungono: «La nostra non è una organizzazione gerarchica, non c'è un presidente o un responsabile, ma siamo tutti operatori senza alcun ruolo specifico».
È stato anche inaugurato il poliambulatorio, voluto da due medici casertani, la compianta dottoressa Gabriella Sagnelli, alla quale il presidio è stato intitolato, e il dottor Michelangelo Farina. L'ambulatorio per ora sarà aperto ogni mercoledì per i bisognosi e gli stranieri che potranno usufruire dell'assistenza di un pediatra, di un ginecologo, un ecografista e un cardiologo. «Ma se ce ne dovesse essere bisogno, allargheremo l'offerta e la estenderemo in altri orari e in altri giorni», precisano.
La Comunità si è costituita a Caserta subito dopo l'estate, sull'onda della visita del fondatore, Andrea Riccardi, ad Aversa. «Dopo aver partecipato a quell'incontro abbiamo deciso di entrare subito in azione. È un momento di gravi difficoltà per tanti ed è doveroso impegnarsi», sottolineano i volontari.
Una determinazione resa ancora più solida dalla partecipazione al meeting internazionale, organizzato, appunto dalla Comunità di Sant'Egidio, che si è tenuto a Roma poche settimane fa. «È stato un momento di grande emozione per chi di noi vi ha partecipato. C'erano almeno seimila persone provenienti da tutto il mondo, c'erano i rappresentanti delle diverse confessioni che si sono uniti al Papa, al fondatore Riccardi e al presidente francese Macron, per una preghiera interreligiosa e intercomunitaria. Una grande forza, un'umanità consapevole che, e ce ne siamo resi conto proprio in quella occasione, può davvero incidere nel tessuto sociale», è la testimonianza dell'incontro romano.
L'inaugurazione di ieri è stata una festa, multilingue e multietnica, dell'amicizia e della solidarietà. C'erano famiglie ucraine, nigeriane, della Costa d'Avorio, congolesi, tunisine, brasiliane, iraniane, molte delle quali arrivate con i corridoi umanitari attivati dalla Comunità a livello nazionale, tutte riunite per un pranzo solidale, con gli stessi volontari, il vescovo Lagnese, l'Imam Nasser della Moschea di San Marcellino, il presidente della Caritas diocesana, don Antimo Vigliotti e don Nicola Buffolano.
Gli ospiti hanno gustato i piatti della tradizione locale, preparati o offerti dai volontari e dai benefattori: mozzarella, pasta al forno, polpettone con melanzane. frutta e torta. E il vescovo ha pranzato con gli ospiti, si è intrattenuto con ognuno girando fra i tavoli, e per turni ha avuto una parola di incoraggiamento e di fratellanza. Nel segno dell'accoglienza e della condivisione.


[ Lidia Luherto ]