Pace, l'appello del card. Zuppi dopo aver ricevuto a Roma il titolo di Sant'Egidio


PACE, L’APPELLO DEL CARDINALE ZUPPI DOPO AVER RICEVUTO A ROMA IL TITOLO DI SANT’EGIDIO: “SI ALLONTANI LA TEMPESTA DELLA GUERRA E SI APRANO I CIELI ALLA PACE” 


Questa sera, alle 19.30, nella chiesa di Sant’Egidio a Roma, l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, ha preso possesso del titolo cardinalizio di Sant’Egidio. Il cardinale si è poi recato, alle 20, nella vicina basilica di Santa Maria in Trastevere, di cui è stato a lungo parroco, per una celebrazione a cui hanno partecipato in tanti, tra membri della Comunità, abitanti del quartiere e amici. 
Nel corso dell’omelia Zuppi, commentando il Vangelo della domenica che parla del battesimo di Gesù nel Giordano, ha anche fatto riferimento ai venti di guerra che stanno attraversando, in modo preoccupante, il mondo, lanciando un forte appello di pace: “Gesù, battezzato nel Giordano, uscì dal fiume e, sopra di lui, si aprirono i cieli, da cui discese lo Spirito come colomba. L’aprirsi dei cieli è segno della fine dei tempi dell’ira: oggi i cieli sono chiusi, troppo chiusi, in tante parti del mondo. Tornano i tempi dell’ira e della guerra. Penso al Medio Oriente, che in modo particolare negli ultimi giorni è stato teatro di gravi tensioni. Ma penso anche ad altre parti del mondo, come la Libia, così vicina a noi e tanto ingiustamente travagliata. E non voglio dimenticare l’amato Mozambico. Tante volte, da molti anni, da questa basilica, nel cuore di Roma, si è levata una preghiera per la pace. Anche oggi, vorrei che questa liturgia fosse un momento in cui si alza fiduciosa e insistente la nostra preghiera di pace al Signore, “luce delle nazioni”: si aprano i cieli della pace; si allontani la tempesta della guerra! Non vengano mai i giorni dell’ira! E anche la nostra voce si leva, umile e convinta dopo tante dolorose esperienze di guerre sempre inutili: non si può mettere in gioco la pace, cerchiamo sempre una via giusta per vivere insieme! Si aprano i cieli di pace!”.

In allegato due foto


Roma, 11 gennaio 2020