Relatori del Webinar #Stand4Humanity #NoDeathPenalty


SANDRA BABCOCK

Esperta di diritti umani a livello internazionale, accesso effettivo alla giustizia, difesa dalla pena di morte, diritti internazionali di genere e nell'applicazione del diritto internazionale nei tribunali statunitensi. La prof.ssa Babcock è Direttrice del Cornell Center on the Death Penalty Worldwide. Grazie ai suoi insegnamenti ha potuto dedicare diversi anni del suo lavoro per garantire l'accesso alla giustizia dei prigionieri in Malawi. Il suo impegno ha permesso il rilascio di più di 250 prigionieri, di cui 140 già condannati a morte. 






KRISANNE VAILLANCOURT MURPHY
Krisanne Vaillancourt Murphy è il Direttore del Catholic Mobilizing Network. 
Dal 2003 al 2005, Krisanne è stata Direttrice di Witness for Peace, un'organizzazione nazionale politicamente indipendente, impegnata a promuovere la pace, la giustizia e la non-violenza nella politica estera statunitense.



SUZANA NORLIHAN ALIAS
Avvocato della Malesia. Si occupa solo di processi penali da più di 18 anni. Nella sua vita ha avuto modo di sperimentare in prima persona la crudeltà della pena di morte quando suo fratello è stato arrestato per omicidio nel 2001 e successivamente condannato a morte nel 2009 dall'Alta Corte malese. Oggi è attivamente coinvolta nella causa contro la pena di morte perché conosce i difetti nel sistema e nella legge. Il suo impegno continuerà finché la Malesia non abolirà la pena di morte per ogni tipo di reato.

MARIO  MARAZZITI
Membro della Comunità di Sant’Egidio fin dalla sua fondazione, giornalista, da marzo 2013 è deputato al Parlamento italiano. Ha presieduto l’Istituto Mediterraneo di Ematologia. Nel luglio del 2015 è stato eletto Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati. Inoltre, presso il Parlamento italiano ha costituito e presieduto per due anni il Comitato permanente per i diritti umani, strumento consultivo a supporto del governo nel campo della salvaguardia dei diritti umani in Italia e nel mondo.
E’ il coordinatore internazionale della Campagna della Comunità di Sant’Egidio per una Moratoria universale delle esecuzioni capitali e tra i fondatori della World Coalition Against the Death Penalty e ha recentemente pubblicato “LIFE. Da Caino al Califfato, verso un mondo senza pena di morte”, volti e storie di un movimento mondiale per affermare il diritto alla vita di tutti.



NAVI PILLAY
Presidente della Commissione Internazionale contro la Pena di Morte (ICOMDP). Navanethem "Navi" Pillay è una giurista sudafricana che ha servito come Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dal 2008 al 2014. Sudafricana, di origine Indiana, è stata la prima giudice “non-bianca” dell'Alta Corte del Sud Africa, ed è stata anche giudice della Corte Penale Internazionale e Presidente del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda.
Nell'aprile 2015 Pillay è divenuta il 16mo  commissario della Commissione Internazionale contro la Pena di Morte. È anche una delle 25 figure di spicco della Commissione per l’Informazione e la Democrazia promossa da Reporter Senza Frontiere.

DAVID SASSOLI
David Maria Sassoli (Firenze, 30 maggio 1956) è un giornalista, conduttore televisivo e politico italiano, attuale Presidente del Parlamento europeo. Giornalista professionista dal 1986, è stato vicedirettore del TG1 dal 2006 al 2009. Eletto parlamentare europeo per il Partito Democratico nella legislatura 2009-2014, ha svolto il ruolo di capo della delegazione PD all'interno dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Rieletto alle Europee del 2014, è stato Vicepresidente del Parlamento europeo da luglio 2014 a maggio 2019. Si ricandida alle elezioni europee del 26 maggio 2019.
Il 3 luglio 2019 viene eletto Presidente del Parlamento europeo, con 345 voti, al secondo scrutinio, con il sostegno dei gruppi europeisti. Durante il suo discorso di insediamento ha sottolineato come si debba recuperare e rilanciare lo spirito costituente dell’Unione e ha richiamato il Consiglio dell’Unione europea alla necessità di ascoltare il Parlamento. Come primo atto della sua presidenza ha deciso di rendere omaggio a tutte le vittime del terrorismo in Europa, visitando la stazione della metropolitana di Maalbeek, uno dei siti degli attentati di Bruxelles del 2016.



JOACHIM JOSE’ MARTINEZ 
La storia di Joaquin Martinez mostra  come la pena di morte possa annientare vite di persone innocenti e di come qualsiasi sistema giudiziario sia sempre a rischio di errori irreparabili.
Accusato ingiustamente (come poi si capirà) dell'omicidio di un ragazzo e di una ragazza, Joaquin Jose Martinez viene condannato alla pena capitale e rinchiuso nel braccio della morte della Florida, negli Stati Uniti. 
Nato in Ecuador e vissuto a New York, Martinez era favorevole alla pena di morte: «Pur frequentando una scuola cattolica, ero favorevole alla pena di morte; nelle scuole americane infatti ai bambini viene detto che è giusta, si invitano poliziotti e politici per spiegare la correttezza di tale pratica, ma non si invita mai una controparte. Così io sono cresciuto nella convinzione che uccidere un omicida fosse giusto». 
Martinez continua a sostenere la sua opinione fino a quando viene accusato come il presunto autore del duplice omicidio, e finisce "dentro", nel gennaio del 1996. La vita nella sezione del carcere non è tuttavia come descritta dai luoghi comuni della televisione. A contatto con i detenuti, Martinez si rende conto dell'umanità di alcuni soggetti, delle terribili condizioni in cui loro ed egli stesso sono catapultati. Ma non è solo: la pressione che il mondo intero esercita sul governo Usa si fa sempre più forte; tanto che la Corte è costretta a riaprire il processo a suo carico, da cui poi uscirà innocente.