Mi chiamo Lula e vengo dall’Eritrea. Sono in Italia dal 2001. Molti hanno vissuto una brutta tragedia per giungere in Italia… io, per fortuna, sono arrivata con un visto di studio e mi sono salvata la vita. Voglio parlarvi di tanti amici, conoscenti e parenti che fuggono per scappare dall’inferno del mio Paese… profughi come me, e lo dico con tanta sofferenza... Vedete, sono più di 30 che c’è la guerra nel mio Paese… prima per l’indipendenza e poi per altri conflitti interni.
In Eritrea anche le donne e i ragazzi, appena terminata la scuola, sono costretti a fare il servizio militare. Comunque, scuola a parte, dai 16 anni in poi si va sotto le armi. Anche io l’ho fatto per due anni… e devo dire che è molto diverso, molto diverso da come lo fate voi. Un servizio militare durissimo. Anche per questo tanti giovani fuggono, pure a rischio di viaggi pericolosi per arrivare in Europa.
Una delle strade è quella che passa per la Libia, da lì si attraversa il Mediterraneo… ma c’è anche quella drammatica che passa per il Sinai, dove molti profughi vengono rapiti dai beduini, che chiedono il pagamento di un riscatto molto alto… si arriva a 10 mila dollari a persona. E’ una vera tratta di esseri umani, sfruttamento dei profughi e delle loro famiglie. Eppure per tanti uomini e donne, per intere famiglie è meglio affrontare questi viaggi pericolosi piuttosto che rischiare la vita restando nel proprio Paese.
Tutti abbiamo nel cuore e negli occhi le immagini della tragedia di Lampedusa del 3 ottobre scorso, dove hanno perso la vita 366 persone, tra cui anche dei bambini. A Lampedusa sono passate tante umanità sofferenti, a Lampedusa si è fermato Papa Francesco. Basta! Il Papa stesso ha detto: “E’ una vergogna!” E’ venuta l’ora di aprire vie regolari per far giungere in Europa i profughi!
Ringrazio la Comunità di Sant’Egidio per l’amicizia per i rifugiati e i profughi e oggi chiedo con voi pace, pace per l’Eritrea e Pace in tutte le Terre! |