Domenica 9 aprile: Domenica delle Palme
Memoria di Maria di Cleofa che stava presso la croce del Signore con le altre donne. Preghiera per tutte le donne che, in ogni parte del mondo, con coraggio e nelle difficolt�, seguono il Signore.
Ricordo di Dietrich Bonhoeffer ucciso dai nazisti nel lager di Flossenburg.

Lettura del Vangelo

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Ieri sono stato sepolto con Cristo,
oggi risorgo con te che sei risorto,
con te sono stato crocifisso,
ricordati di me, Signore, nel Tuo Regno.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Dal vangelo di Marco 14,1-15,47

Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. Dicevano infatti: "Non durante la festa, perch� non succeda un tumulto di popolo".

Ges� si trovava a Bet�nia nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e vers� l'unguento sul suo capo. Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: "Perch� tutto questo spreco di olio profumato? Si poteva benissimo vendere quest'olio a pi� di trecento denari e darli ai poveri!". Ed erano infuriati contro di lei.

Allora Ges� disse: "Lasciatela stare; perch� le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. Essa ha fatto ci� ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verit� vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sar� annunziato il vangelo, si racconter� pure in suo ricordo ci� che ella ha fatto".

Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si rec� dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Ges�. Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo.

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare perch� tu possa mangiare la Pasqua?". Allora mand� due dei suoi discepoli dicendo loro: "Andate in citt� e vi verr� incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e l� dove entrer� dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'� la mia stanza, perch� io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrer� al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; l� preparate per noi". I discepoli andarono e, entrati in citt�, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Ges� disse: "In verit� vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradir�". Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: "Sono forse io?". Ed egli disse loro: "Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo � tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!".

Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezz� e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo � il mio corpo". Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: "Questo � il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. In verit� vi dico che io non berr� pi� del frutto della vite fino al giorno in cui lo berr� nuovo nel regno di Dio".

E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Ges� disse loro: "Tutti rimarrete scandalizzati, poich� sta scritto:

Percuoter� il pastore e le pecore saranno disperse.

Ma, dopo la mia risurrezione, vi preceder� in Galilea". Allora Pietro gli disse: "Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sar�". Ges� gli disse: "In verit� ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte". Ma egli, con grande insistenza, diceva: "Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegher�". Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.

Giunsero intanto a un podere chiamato Gets�mani, ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". Prese con s� Pietro, Giacomo e Giovanni e cominci� a sentire paura e angoscia. Ges� disse loro: "La mia anima � triste fino alla morte. Restate qui e vegliate". Poi, andato un p� innanzi, si gett� a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. E diceva: "Abb�, Padre! Tutto � possibile a te, allontana da me questo calice! Per� non ci� che io voglio, ma ci� che vuoi tu". Tornato indietro, li trov� addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito � pronto, ma la carne � debole". Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. Ritornato li trov� addormentati, perch� i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.

Venne la terza volta e disse loro: "Dormite ormai e riposatevi! Basta, � venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce � vicino".

E subito, mentre ancora parlava, arriv� Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: "Quello che bacer�, � lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta". Allora gli si accost� dicendo: "Rabb�" e lo baci�. Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. Uno dei presenti, estratta la spada, colp� il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio. Allora Ges� disse loro: "Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi. Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!".

Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. Un giovanetto per� lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fugg� via nudo.

Allora condussero Ges� dal sommo sacerdote, e l� si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Ges� per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti attestavano il falso contro di lui e cos� le loro testimonianze non erano concordi. Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: "Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distrugger� questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificher� un altro non fatto da mani d'uomo". Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde. Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrog� Ges� dicendo: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrog� dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?". Ges� rispose: "Io lo sono!

E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo".

Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". Tutti sentenziarono che era reo di morte.

Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: "Indovina". I servi intanto lo percuotevano.

Mentre Pietro era gi� nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fiss� e gli disse: "Anche tu eri con il Nazareno, con Ges�". Ma egli neg�: "Non so e non capisco quello che vuoi dire". Usc� quindi fuori del cortile e il gallo cant�. E la serva, vedendolo, ricominci� a dire ai presenti: "Costui � di quelli". Ma egli neg� di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: "Tu sei certo di quelli, perch� sei Galileo". Ma egli cominci� a imprecare e a giurare: "Non conosco quell'uomo che voi dite". Per la seconda volta un gallo cant�. Allora Pietro si ricord� di quella parola che Ges� gli aveva detto: "Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte". E scoppi� in pianto.

Al mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Ges�, lo condussero e lo consegnarono a Pilato. Allora Pilato prese a interrogarlo: "Sei tu il re dei Giudei?". Ed egli rispose: "Tu lo dici". I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte accuse. Pilato lo interrog� di nuovo: "Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!". Ma Ges� non rispose pi� nulla, sicch� Pilato ne rest� meravigliato.

Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta. Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio. La folla, accorsa, cominci� a chiedere ci� che sempre egli le concedeva. Allora Pilato rispose loro: "Volete che vi rilasci il re dei Giudei?". Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perch� egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. Pilato replic�: "Che far� dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?". Ed essi di nuovo gridarono: "Crocifiggilo!". Ma Pilato diceva loro: "Che male ha fatto?". Allora essi gridarono pi� forte: "Crocifiggilo!". E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasci� loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Ges�, lo consegn� perch� fosse crocifisso.

Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cio� nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!". E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Ges� al luogo del G�lgota, che significa luogo del cranio, e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.

Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. .

I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, esclamavano: "Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!". Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui, dicevano: "Ha salvato altri, non pu� salvare se stesso! Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perch� vediamo e crediamo". E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.

Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Ges� grid� con voce forte: Elo�, Elo�, lem� sabact�ni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perch� mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ci�, dicevano: "Ecco, chiama Elia!". Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: "Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce". Ma Ges�, dando un forte grido, spir�.

Il velo del tempio si squarci� in due, dall'alto in basso.

Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!".

C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di M�gdala, Maria madre di Giacomo il minore e di ioses, e Salome, che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.

Sopraggiunta ormai la sera, poich� era la Parasc�ve, cio� la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimat�a, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, and� coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Ges�. Pilato si meravigli� che fosse gia morto e, chiamato il centurione, lo interrog� se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo cal� gi� dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro. Intanto Maria di M�gdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.

 

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Ieri sono stato sepolto con Cristo,
oggi risorgo con te che sei risorto,
con te sono stato crocifisso,
ricordati di me, Signore, nel Tuo Regno.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.


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