Un giocattolo per aiutare l'Africa che soffre

Iniziativa di Sant'Egidio, ritorna "Rigiocattolo": dalla vendita "dell'usato" fondi per i bimbi africani

Aiutare l'Africa è un «gioco da ragazzi». Marco, 10 anni, spiega che può bastare un puzzle: «Se lo vendi a 5 euro, si compra il cibo per una famiglia per tanti giorni». Per far nascere un bambino sano da madre sieropositiva servono invece 500 euro, «bisogna aggiungere altri giochi, forse tutti quelli che abbiamo raccolto nella mia scuola». A scanso di equivoci, spiega che «l'Aids è una malattia bruttissima, ma in Europa ti danno le medicine anche se sei povero, in Africa muori». A Marco e ai bambini che partecipano al Rigiocattolo l'hanno spiegato gli amici più grandi che d'estate partono per l'Africa. Grazie a quest'alleanza eurafricana, paesi spesso sconosciuti come il Malawi, sono diventati noti nelle scuole e parrocchie che hanno aderito all'iniziativa che la Comunità di Sant'Egidio propone a Milano dal 1999. Ecco gli ingredienti: ecologia, giovani e solidarietà. Continua Marco: «Abbiamo fatto il giro di tutte le classi per dire ai nostri compagni di portare i giochi che non usavano più». Lo interrompe Estela, 8 anni: «Sì, ma non quelli rotti, quelli ancora belli». Il principio è semplice: non tutto ciò che non si usa più è da buttare, basta un semplice ritocco e un vecchio giocattolo può diventare un regalo ecologico e solidale.
«Con le maestre - riprende Marco - li abbiamo divisi tra giochi in scatola, peluche e quelli per bambini piccoli. Ora li venderemo». Marco ed Estela saranno in piazza San Marco e all'Oratorio di San Simpliciano (via dei Chiostri, ore 9-19) sabato 17 e domenica 18 dicembre, ma in questo mese sono tante le piazze europee colorate da Rigiocattoli con bambini protagonisti tra le bancarelle. Altre edizioni lombarde si sono svolte o si svolgeranno presso le chiese milanesi di San Pietro in Sala e Santa Maria Goretti, a Binasco e Gazzada Schianno, in provincia di Varese.
L'intero ricavato finanzierà Dream, con cui Sant'Egidio combatte l'Aids in dieci paesi subsahariani. Tra i risultati raggiunti, il programma ha appena festeggiato i 63mila nati sani da madre contagiata dall'Hiv. E tanti bambini europei cresciuti con uno sguardo di simpatia verso l'Africa, consapevolezza delle diseguaglianze nel mondo ma anche della facilità con cui possono impegnarsi per gli altri.
Infine un'altra intuizione: aiutare gli altri dà dignità anche a chi vive in prima persona un forte disagio sociale. Trai bambini in prima linea con il Rigiocattolo, molti sono rom. Marco vive in una baracca e sa bene cosa sia la povertà: «Noi abbiamo fatto una scoperta: non bisogna mai dire "sono troppo piccolo" o "sono troppo povero", tutti possono aiutare un altro più piccolo o più povero».
Per informazioni si può scrivere a [email protected] 


[ Stefano Pasta ]