PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Chiesa
Parola di Dio ogni giorno

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Ricordo di sant'Ireneo, vescovo di Lione e martire (+202): dall'Anatolia giunse in Francia per predicare il Vangelo. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Memoria della Chiesa
giovedì 28 giugno

Ricordo di sant'Ireneo, vescovo di Lione e martire (+202): dall'Anatolia giunse in Francia per predicare il Vangelo.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Matteo 7,21-29

Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: "Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?". Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!".
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande".
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.


 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Queste parole chiudono il Discorso della montagna, il primo grande discorso di Gesù nel Vangelo di Matteo. Al-l'inizio incontriamo una parola forte: sarà degno del Regno solo chi «fa la volontà del Padre» e non colui che avrà solo invocato il nome del Signore. Giovanni Crisostomo, stigmatizzando la passività con cui i cristiani del suo tempo partecipavano alla liturgia della Domenica, perché non ne traevano alcun cambiamento nella loro vita concreta, diceva: «Credete forse che il fervore spirituale consista nel semplice fatto di venire continuamente alla Celebrazione della Divina Liturgia? Questo non conta nulla, se non ne ricaviamo qualche frutto: se non raccogliamo nulla, è meglio rimanere a casa!». E, per paradosso, aggiungeva: «La chiesa è una tintoria: se ve ne andate sempre senza aver ricevuto la benché minima tintura, a che vi serve venire qui continuamente?». E cosa vuol dire compiere la volontà del Padre è più volte chiarito dal Vangelo, come quando Gesù afferma: «E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno» (Gv 6,39). Gesù è venuto per questo e noi siamo chiamati a compiere, con lui, questo sogno. Per i discepoli si tratta di mettere in pratica quanto è scritto nel Vangelo, come Gesù stesso dice: «Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia», mentre chi «non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia». L'esempio continua: venne la pioggia, i fiumi strariparono, soffiarono i venti e si abbatterono su quelle due case; sono le tempeste della vita che tutti sperimentiamo. Ebbene, la prima casa, fondata sulla pietra, restò salda; l'altra, fondata sulla sabbia, crollò. Sono due immagini efficaci con le quali Gesù paragona gli ascoltatori del Vangelo a dei costruttori. È una parola donataci per costruire la vita su una base solida e stabile. Ogni giorno pertanto il discepolo deve nutrirsi di questa parola per fondare la propria vita non su se stesso, sulla propria arroganza o sulle proprie convinzioni (che sono come la sabbia, inconsistenti e mutevoli). La parola evangelica è il fondamento su cui costruire la nostra vita. È la parola stessa di Dio che ha quindi la stessa autorità del Padre. Gesù, infatti, non insegnava come gli altri scribi, ma con autorità. Quella del Padre che sta nei cieli.