PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera per la pace
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera per la pace

Preghiera per l'unità delle Chiese. Memoria particolare delle Chiese della Comunione anglicana. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera per la pace
lunedì 21 gennaio

Preghiera per l’unità delle Chiese. Memoria particolare delle Chiese della Comunione anglicana.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dalla lettera di Paolo ai Romani 8,14-17

Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "Abbà, Padre!". Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La condizione dell’uomo è spesso stretta tra l’orgoglio e la paura: è forte il desiderio di affermare se stessi e ugualmente forte è la paura di non essere capace di dominare gli altri. La vita che ne consegue non è bella né per sé né per gli altri. L’orgoglio e la paura incatenano gli uomini alla solitudine e all’amore per sé e spingono verso la creazione di una società fatta di orfani, ossia di persone abbandonate nella solitudine, che diventano però violenti perché ogni ripiegamento significa paura dell’altro e quindi opposizione per difesa. Il Signore è venuto in nostro aiuto donandoci il suo spirito perché non ricadessimo nella paura e divenissimo suoi figli. E la certezza di essere figli deve essere ricercata nel cuore, lì dove abita lo Spirito. Nessuno dei discepoli di Gesù, infatti, può più dirsi orfano e abbandonato. Al contrario, egli viene sottratto radicalmente alla solitudine per essere accolto nella famiglia di Dio. Il Signore, si legge nei documenti del Concilio Vaticano II, non ha voluto salvare gli uomini individualmente, ma costituendoli in un popolo o meglio in una “famiglia” in cui ciascuno può rivolgersi al Padre con il termine più caro ai bambini: “papà”, “abbà”. La condizione di figli è la radice della nostra salvezza e non si spegnerà mai. È anzi la fonte della nostra gioia. Chi rifiuta tale figliolanza si autocondanna alla schiavitù del male. Restando figli si diviene altresì eredi delle promesse di Dio e della sua stessa gloria.