PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno

Memoria dei Santi e dei Profeti

Memoria di san Giuseppe lavoratore e festa del lavoro. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 1 maggio

Memoria di san Giuseppe lavoratore e festa del lavoro.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dalla lettera di Paolo ai Filippesi 1,12-26

Desidero che sappiate, fratelli, che le mie vicende si sono volte piuttosto a vantaggio del vangelo, al punto che in tutto il pretorio e dovunque si sa che sono in catene per Cristo; in tal modo la maggior parte dei fratelli, incoraggiati nel Signore dalle mie catene, ardiscono annunziare la parola di Dio con maggior zelo e senza timore alcuno. Alcuni, è vero, predicano Cristo anche per invidia e spirito di contesa, ma altri con buoni sentimenti. Questi lo fanno per amore, sapendo che sono stato posto per la difesa del vangelo; quelli invece predicano Cristo con spirito di rivalità, con intenzioni non pure, pensando di aggiungere dolore alle mie catene. Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. So infatti che tutto questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia ardente attesa e speranza che in nulla rimarrò confuso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.

Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere. Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; d'altra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne. Per conto mio, sono convinto che resterò e continuerò a essere d'aiuto a voi tutti, per il progresso e la gioia della vostra fede, perché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo, con la mia nuova venuta tra voi.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Paolo è animato da un grande desiderio e da una forte passione per il Vangelo. Per il Vangelo spende tutta la sua vita. Gli Atti degli Apostoli e le sue epistole ne sono una chiara testimonianza. L’apostolo scrive ai cristiani di Filippi che è proprio questo il compito dei discepoli di Gesù: testimoniare il Vangelo. È un compito fondamentale e irrinunciabile, tanto che dice: “Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunciato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene”. Comunicare il Vangelo infatti è far conoscere con le parole e con la vita l’amore di Dio che si è rivelato in maniera definitiva nel Signore Gesù. Questa passione di Paolo interroga profondamente i cristiani all’inizio di questo nuovo secolo. Non abbiamo spesso delegato ad altri questo compito, che invece Dio ha affidato a ciascun discepolo, nessuno escluso? Ognuno infatti, leggendo le pagine della Lettera ai Filippesi, dovrebbe poter dire: “Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno”. E se il Signore ci dona da vivere, noi viviamo per il Signore e per il Vangelo, perché solo così possiamo essere davvero di aiuto agli altri e al mondo.