PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria di Gesù crocifisso
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria di Gesù crocifisso
venerdì 25 settembre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del profeta Aggeo 1,15-2,9

Questo avvenne il ventiquattro del sesto mese dell'anno secondo del re Dario.


Il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggeo fu rivolta questa parola del Signore: "Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi? Ora, coraggio, Zorobabele - oracolo del Signore -, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese - oracolo del Signore - e al lavoro, perché io sono con voi - oracolo del Signore degli eserciti -, secondo la parola dell'alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall'Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete. Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po' di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. L'argento è mio e mio è l'oro, oracolo del Signore degli eserciti. La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace". Oracolo del Signore degli eserciti.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

L'esortazione del profeta a ricostruire il Tempio stava portando i suoi frutti. Quattro settimane dopo la posa delle fondamenta (2,1), come si nota anche nel libro di Esdra (3,12-13), il nuovo Tempio è edificato. Ma Aggeo accenna al dolore degli anziani nel vedere che il nuovo edificio non è nulla (letteralmente, "molto più di nulla") rispetto al precedente. In effetti, l'Arca, con il suo propiziatorio e i suoi cherubini, era ormai perduta, e con essa le Tavole di pietra, il vaso di manna, la verga di Aronne, l'urim e il tummim, il fuoco eterno sull'altare: tutto questo era stato spazzato via nell'olocausto babilonese e le copie che ne avevano preso il posto non avevano il medesimo significato. Il profeta però ribadisce che il Signore, sovrano e guida della storia, può manifestarsi in modi ancora impensati e sconosciuti rispetto a quelli del passato. E, ad un popolo scoraggiato ed afflitto, il profeta prospetta un futuro più grande del Tempio, ossia l'instaurazione del Regno di Dio. È in questo senso che la Lettera agli Ebrei (12,26) cita questo passaggio del profeta: "Ancora un po' di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terra ferma" (2,6). Infatti, come Dio scosse la terra ai tempi dell'Esodo (Sal 114) e a quelli del Sinai (Es 19,18; Sal 68,8; Gdc 5,4-5), così ora egli, "ancora una volta", farà tremare il cosmo e indurrà tutte le nazioni a colmare di gloria la sua casa riempiendola con i loro tesori più preziosi (Is 60,4-7.13; 61,6; 45,14; Ap 21,24). Aggeo mostra ad Israele che, alla fine, tutti i popoli si presenteranno al Tempio con le loro offerte per il Signore degli eserciti. È la manifestazione della signoria di Dio sulla storia. Il profeta esorta a ricordare i prodigi che Dio ha già fatto e a riporre quindi la fiducia in Lui. Per tre volte ripete al popolo del Signore: "Sii forte […] sii forte […] sii forte" e poi: "Mettetevi al lavoro!" (v.4). Il senso di queste esortazioni è ben espresso dalla decisione di Dio: "Io sono con voi […] Il mio Spirito è in mezzo a voi" (vv. 4-5). Se per quel popolo l'opera da compiere era l'edificazione del Tempio, per noi l'invito a "mettersi al lavoro" significa spendersi ancor più generosamente per l'edificazione della Chiesa. Per i discepoli di Gesù il tempio di Dio non è più un edificio; è la comunità cristiana eretta "sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare" (Ef. 2,20).