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Memoria della Chiesa
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Memoria di san Filippo Neri (1515-1595), "apostolo di Roma".
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Libretto DEL GIORNO
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giovedì 26 maggio

Memoria di san Filippo Neri (1515-1595), "apostolo di Roma".


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dalla prima lettera di Pietro 2,2-5.9-12

Come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore. Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistatoperché proclamile opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all'anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.

Alleluia, alleluia, alleluia !

L'apostolo, paragonando il nuovo popolo ad una famiglia, esorta i discepoli a vivere come figli appena nati, ossia come bambini che si abbandonano fiduciosamente nella mani della madre, la Chiesa. L'indispensabile discepolanza al Vangelo rende i cristiani sempre figli della Chiesa, potremmo dire, quindi, sempre bambini, ossia sempre bisognosi di questa madre buona e premurosa che è, appunto, la Chiesa. Dal suo latte materno i cristiani debbono continuamente nutrirsi. Quindi, con una sesta esortazione, l'apostolo invita i credenti ad "accostarsi" a Cristo, "pietra vivente", per essere "edificati in una casa spirituale". L'immagine della pietra richiama sia la saldezza dell'amore che il pulsare della vita, come avvenne alla roccia nel deserto da cui scaturì l'acqua della vita. Questa roccia, scartata dai costruttori di un mondo violento e cattivo, è stata scelta da Dio e impiegata come pietra angolare del nuovo edificio spirituale, che è la comunità dei credenti. Le pietre che compongono questo edificio sono i credenti. Ed essi debbono somigliare alla pietra angolare, ossia vivere dello stesso amore e resistere con la stessa saldezza. Forse anch'esse saranno rigettate dagli uomini, com'è accaduto alla pietra angolare; ma proprio per questo sono determinanti per l'edificazione del nuovo edificio spirituale. L'alterità dal mondo è la verifica della veracità evangelica della comunità cristiana. Per questo solo Dio, unico e vero architetto, può edificare questo Tempio. È indispensabile però che ciascun credente senta la responsabilità di essere una pietra viva, ossia chiara nella fede, generosa nell'amore e forte nella speranza. Forse Pietro, mentre scriveva questa lettera, ricordava in maniera particolare quelle parole che Gesù gli disse a Cesarea di Filippo: "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa" (Mt 16,18). Ma ne allarga il senso ai discepoli: tutti i cristiani sono pietre vive del nuovo edificio spirituale fondato sul fondamento che è Gesù stesso. Pietro può dire perciò che i cristiani sono la "stirpe eletta, il sacerdotale regale, la nazione santa, il popolo d'acquisto". Essi riuniti attorno a Gesù, divengono un unico corpo che, con un cuore solo e un'anima sola, si rivolge a Dio nella lode, nel ringraziamento e nella invocazione per la salvezza del mondo. La comunità cristiana perciò non è edificata per se stessa ma per divenire il nuovo Tempio in mezzo agli uomini per "proclamare" a tutti l'amore del Signore e per indirizzare tutti verso la salvezza.