Memoria del patriarca Abramo. Nella fede partì verso una terra che non conosceva, promessagli da Dio. Per questa fede è chiamato padre dei credenti, ebrei, cristiani e musulmani. Leggi di più
Memoria del patriarca Abramo. Nella fede partì verso una terra che non conosceva, promessagli da Dio. Per questa fede è chiamato padre dei credenti, ebrei, cristiani e musulmani.
Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal vangelo di Luca 10,38-42
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: "Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma il Signore le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".
Alleluia, alleluia, alleluia !
Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.
Alleluia, alleluia, alleluia !
L'evangelista Luca pone immediatamente dopo la parabola del buon samaritano l'episodio di Marta e Maria, come a voler legare strettamente i due atteggiamenti fondamentali del cristiano: l'amore per i poveri (il buon samaritano) e l'ascolto della Parola di Gesù (Maria). Non ci sono nella Chiesa gli esperti della carità da una parte e gli esperti della preghiera dall'altra. Ogni cristiano è chiamato ad amare i poveri e a pregare. Non è possibile dividere la preghiera dalla carità. Per questo Gesù ha voluto stigmatizzare l'atteggiamento del sacerdote e del levita: non si può servire l'altare senza servire anche i poveri. Sono due culti inseparabili. Il Vangelo ci fa comprendere la preghiera come ascolto della Parola di Dio. Maria ai piedi di Gesù rappresenta l'immagine di ogni discepolo. Il cristiano, infatti, è anzitutto colui che ascolta la parola del Maestro e la custodisce nel proprio cuore. Sì, il cristiano è un uomo di preghiera. Il discepolo insomma deve somigliare a Maria più che a Marta. Quest'ultima si lascia trascinare da un attivismo che l'allontana dall'ascolto della Parola e quindi il suo animo, non più irrorato dalla Parola, si indurisce, anzi si incattivisce al punto da rimproverare di insensibilità persino Gesù. Il cristiano è sempre e soprattutto un discepolo del Signore. Questa è la sua definizione più vera e profonda. Dall'ascolto della Parola di Dio, infatti, scaturisce l'essere e l'agire del cristiano. Nella preghiera scopriamo di essere figli, di poter dare del "tu" a Dio e di affidarci a lui con piena fiducia. Per questo si potrebbe dire che la preghiera è la prima e fondamentale opera del cristiano. Lo è sia la preghiera personale, possibile ovunque, sia la preghiera in comune. Nella preghiera impariamo ad amare il Signore, i fratelli e i poveri. L'amore, infatti, non nasce da noi, dal nostro carattere o dalle nostre doti naturali. L'amore è un dono che viene dall'alto; è lo stesso Spirito di Dio che viene riversato nei nostri cuori mentre ci mettiamo con umiltà e disponibilità davanti al Padre che sta nei cieli. Si potrebbe chiudere anche questo brano evangelico con le parole che Gesù disse al dottore della Legge nella parabola del buon samaritano: «Va' e anche tu fa' così». Sì, lasciamoci che Maria ci sia di esempio. E sapremo anche fermarci davanti ai più poveri.