PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Madre del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Madre del Signore
martedì 19 maggio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro degli Atti 16,22-34

La folla allora insorse contro di loro e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: "Non farti del male, siamo tutti qui". Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: "Signori, che cosa devo fare per essere salvato?". Risposero: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia". E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese con sé, a quell'ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Spesso, nei primi tempi del cristianesimo, c'è una singolare vicinanza tra il Vangelo e il carcere. E forse anche per questo Matteo ribadisce l'obbligo per tutti, non solo per i discepoli, di visitare i carcerati. Per i cristiani l'esperienza del carcere fu frequente nei primi decenni di vita. In verità è stato così anche successivamente, e in modo massiccio durante i totalitarismi del Novecento con i gulag e i campi di sterminio. È perciò quanto mai significativo che in questo nostro tempo i cristiani si adoperino per portare consolazione all'interno delle carceri, particolarmente in quelle ove la vita è violentata in maniera raddoppiata sino ad essere davvero disumana. Ed è particolarmente preziosa la testimonianza di molti cristiani fatti prigionieri a causa della fede che riescono a portare sentimenti buoni nel carcere e a toccare il cuore anche dei carcerieri. È quel che accade nel brano odierno degli Atti degli Apostoli. Paolo e Sila, mentre pregano, provocano un "terremoto" che fa tremare le mura e cadere le catene. E soprattutto cambiano il cuore del carceriere che voleva uccidersi per quanto era accaduto. Paolo e Sila lo aiutano a comprendere quel che era accaduto e lui, vinto dall'amore, li conduce fuori del carcere, liberandoli. Il carceriere li accolse e l'intera sua famiglia si convertì al Vangelo. L'amore di Paolo e Sila trasformò quell'uomo e tutta la sua famiglia. Ma è così ogni volta che si mette in pratica il Vangelo. E siamo spesso testimoni di miracoli che prima sembravano inimmaginabili.