Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dalla lettera di Paolo ai Romani 8,12-17
Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: "Abbà! Padre!". Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.
Alleluia, alleluia, alleluia !
La condizione dell'uomo è spesso stretta tra l'orgoglio e la paura: è forte il desiderio di affermare se stessi, e ugualmente forte è la paura di non riuscire a dominare chi sta attorno. La vita che ne consegue non è bella né per sé né per gli altri. L'orgoglio e la paura incatenano gli uomini nella solitudine e nell'orgoglio, e spingono verso la creazione di una società composta di persone abbandonate nella solitudine, orfane di punti di riferimento e quindi più facilmente preda della violenza e del sopruso. Ogni ripiegamento su se stessi infatti irrobustisce la paura dell'altro e quindi anche l'opposizione come difesa. Il Signore è venuto in nostro aiuto donandoci il suo spirito di libertà perché divenendo suoi figli non ricadessimo schiavi della paura. Nessuno dei discepoli di Gesù, infatti, può più dirsi orfano e abbandonato. Al contrario, egli viene sottratto radicalmente alla solitudine per essere accolto nella famiglia di Dio, in una casa ove è conosciuto, amato, aiutato, accompagnato, corretto. La salvezza, infatti, consiste nell'essere sottratti al potere del male e della solitudine e nel divenire partecipi del popolo del Signore. In uno dei testi fondamentali del Vaticano II, la Costituzione sulla Chiesa, si legge che Dio non ha voluto salvare gli uomini individualmente, ma costituendoli in un popolo, in una "famiglia" ove ciascuno può rivolgersi al Padre con fiducia totale come quella di un bambino e può chiamare il Signore: "papà", "abbà". È la sostanza della nostra salvezza. La condizione di figli perciò non terminerà mai; è anzi la fonte della nostra gioia. Chi rifiuta tale figliolanza si autocondanna alla schiavitù del male. Restando figli si diviene altresì eredi delle promesse di Dio e della sua stessa gloria.