Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal vangelo di Luca 11,37-41
Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: "Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il brano evangelico ci presenta un fariseo che invita Gesù a pranzare a casa sua. Per Gesù questi pranzi sono un'occasione preziosa per mostrare il valore dell'accoglienza e dell'ospitalità: quei pranzi sembrano suggerire l'immagine del regno, dove conta la larghezza dell'accoglienza e la gioia della comunione, non certo l'osservanza di pratiche rituali. Gesù si è reso conto dell'animo malevolo del fariseo, senza che lui aprisse bocca. Ma gli risponde ancor prima che parli. E non ribatte alla questione rituale che preoccupava il fariseo. La sposta su un altro piano: quello del cuore. E il suo discorso è particolarmente duro. Gesù chiarisce subito al fariseo che nella vita non conta l'apparire, fosse anche corretto, ma l'essere un uomo e una donna con il cuore misericordioso. Dobbiamo dire che anche nella nostra società ove l'apparire conta più dell'essere e della misericordia, questa breve pagina evangelica richiama all'attenzione qual è il centro della vita. È nel cuore, nella interiorità che si gioca la vita dell'uomo, la sua felicità e la sua salvezza. Se il cuore è pieno di cattiveria anche l'agire sarà conseguente. Non conta nulla moltiplicare gesti e azioni se il cuore è pieno di "avidità e di cattiveria". Anzi, dice Gesù, "date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro", ossia doniamo l'amore che c'è nei nostri cuori. La vera purezza è l'amore che ogni credente riceve da Dio, non la molteplicità dei riti che pratica. L'intera tradizione biblica, che nel Vangelo trova la sua esaltazione, esorta i cristiani a fare l'elemosina, non perché "risolva" il problema sociale ma perché è il primo passo dell'amore: l'elemosina obbliga a volgere il proprio sguardo oltre se stessi per dirigerlo verso i bisognosi e donare loro qualcosa, anche se poco. Guai a bloccare questo primo passo del cuore che va oltre se stesso, resteremmo rinchiusi nel nostro egoismo.