PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera della Santa Croce
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Preghiera della Santa Croce
venerdì 1 marzo


Lettura della Parola di Dio

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Dal vangelo di Matteo 21,33-43.45-46

Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!". Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!". Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?". Gli risposero: "Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo".
E Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture:

La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi?

Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.


 

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Per coloro che ascoltavano questa parabola al tempo di Gesù era chiaro che la vigna rappresentava il popolo d'Israele e il padrone era Dio. Gesù fa una sintesi tragica della ricorrente storia dell'opposizione violenta ai servi di Dio, agli uomini della parola (i profeti), ai giusti di ogni luogo e tempo, da parte di coloro che si pensano padroni dei beni che il Signore ha affidato loro. Ma il Signore - ed è questo il vero filo di speranza che salva la storia - non perde mai la pazienza. "Alla fine", dice Gesù, il padrone invia il figlio. Pensa tra sé: "Avranno rispetto per mio figlio". Ma la furia dei vignaioli esplode ancora più feroce: afferrano quel figlio, lo portano fuori della vigna e lo uccidono. Queste parole descrivono alla lettera il rifiuto di accogliere Gesù non solo da parte delle singole persone ma della stessa città e dei suoi abitanti. Gesù, nato fuori della città di Betlemme, muore fuori di Gerusalemme. Egli, lucidamente e coraggiosamente, denuncia questa infedeltà che culmina con il rifiuto del Vangelo e la sua stessa crocifissione. Il Signore si attendeva i "frutti" dalla "vigna", ma viene "ripagato" con l'uccisione prima dei servi e infine dello stesso suo Figlio. Dio però non si rassegna. Da quel Figlio sono arruolati nuovi vignaioli, i quali cureranno la vigna che porterà frutti nuovi e abbondanti. I nuovi vignaioli diventano un nuovo popolo. Il loro legame non è dato però dall'appartenenza al sangue o a vincoli esteriori, fossero anche "religiosi", ma solo dall'adesione all'amore del Padre. L'evangelista continua a dirci che nessuno può rivendicare diritti di proprietà: tutto è dono dell'amore gratuito di Dio. Il nuovo popolo di Dio è qualificato dai "frutti" del Vangelo: ossia dalla fede che genera le opere della giustizia e della misericordia.