Centinaia di romani si fermano per ricordare Nereo, la sua mitezza e la sua amicizia verso tutti

La chiesa di Santa Teresa d’Avila su corso d'Italia era gremita ieri sera. In tanti hanno risposto all'invito della Comunità di Sant'Egidio alla preghiera in ricordo di Nereo, travolto e ucciso il 7 gennaio da un'auto proprio a pochi passi dalla chiesa davanti a cui trascorreva parte delle sue giornate.

Nereo aveva 73 anni. Dopo aver lavorato in diversi paesi del mondo come carpentiere, dal '90 era rimasto senza lavoro e senza casa. Da allora ha sempre vissuto per la strada, prima a piazza Mazzini, poi nella zona di Corso d'Italia, in una tenda ai lati della strada. Negli anni era divenuto  familiare a tanti che lo incontravano, non solo degli amici di Sant'Egidio che lo visitavano la sera, ma di chi viveva nel quartiere, di chi, sulla via verso l'ufficio, incontrava il suo saluto cordiale e il suo sorriso bonario. Lo testimoniano i fiori e i biglietti lasciati nel luogo dove "abitava": tanti i ricordi personali, di un incontro, di colloqui sugli argomenti più vari, dalle moto d'epoca all'attualità.

Lo testimonia, in modo ancora più eloquente, il popolo numeroso che ha riempito la chiesa: centinaia di persone, abitanti del quartiere Pinciano, negozianti, persone che lavorano in zona, gli amici di Sant'Egidio tra i quali è presente anche il presidente Marco Impagliazzo. C'è grande commozione e dolore per questa morte improvvisa e ingiusta.

Durante la preghiera don Fernando Escobar, dopo aver ricordato la sua vita, ha concluso: “Occorre vigilare di più sulla vita di tanti che, come Nereo, vivono senza un luogo dove posare il capo, esposti alle difficoltà e ai problemi della vita per strada, come il freddo, la prepotenza di alcuni e la malattia. Il Vangelo fa crescere sempre l’amore in coloro che l’ascoltano...... Stasera, Nereo ci fa ritrovare assieme in tanti  in questa preghiera. La sua morte ci ha sorpreso, ma ci ha anche svegliato e ci ha ricordato la vulnerabilità e la fragilità della vita...  Oggi Nereo ci incoraggia a lottare di più per la vita, per un’umanità migliore. Il Vangelo chiede a tutti un amore che non si arrende davanti alle avversità, al male, al limite della vita, ma ci insegna a vigilare... Nemmeno la morte arrivata come un ladro nella notte, può vincere l’amore e l’amicizia. Possa questa preghiera renderci uomini e donne che vigilano affinché nessuno vada perduto e che la nostra città sia sempre di più un luogo in cui nessuno è escluso”.

Al termine della preghiera tutti si sono incamminati per deporre un fiore nel luogo dove Nereo viveva. Una lunga e commossa processione che ha attraversato in silenzio le vie del quartiere in ricordo di un amico di tutti.