Dall'Uganda, una risposta per l'integrazione dei migranti: la School of Peace di Nyumanzi

una "best practice" in uno dei campi profughi più grandi del mondo

La “School of Peace” della Comunità di Sant’Egidio nel campo profughi di Nyumanzi (Nord Uganda) per l’educazione primaria (ciclo di sette anni) dei bambini e ragazzi sud-sudanesi è, dal 2014, un punto di riferimento per centinaia di famiglie di profughi che si sono stabiliti nel Nord Uganda.
Nell’anno scolastico appena concluso, 1092 bambini e ragazzi hanno frequentato la “School of Peace”, riconosciuta dalle autorità ugandesi, confermando ottimi risultati negli esami di fine anno. Pochi giorni fa, un gruppo della Comunità da Roma e da Kampala ha fatto visita alla Scuola e ha potuto verificare il buon andamento scolastico dei bambini e dei ragazzi.

Durante un lungo incontro con circa 200 studenti, si è parlato del futuro del Sud Sudan (dal quale proviene la maggioranza degli studenti) mentre l’implementazione del processo di pace, su cui c’è un impegno di Sant’Egidio nel favorire il dialogo tra le parti, avanza tra qualche difficoltà.
Per i giovani profughi sud sudanesi, frequentare la scuola - che non a caso ha il nome di school of peace - significa anche apprendere i fondamenti di un impegno per la pace sia nel Paese che li ospita che in quello di provenienza.

La “School of Peace” favorisce anche l’integrazione tra bambini e ragazzi ugandesi e sud sudanesi, così come quella dei loro genitori e parenti. Si è, infatti, creato attorno alla Scuola un vero e proprio movimento di integrazione e di pace tra le persone dell’area in cui sorge il campo profughi. Gli studenti e gli abitanti del villaggio hanno espresso la loro gratitudine per tutto ciò che la “School of Peace” rappresenta di bello e di buono in una zona in cui mancano possibilità e risorse, soprattutto per quel che riguarda la promozione della vita delle ragazze.