In visita ai profughi afghani ospitati temporaneamente a Sacrofano, in attesa di una nuova vita

Nei giorni scorsi siamo andati a fare visita ai profughi arrivati con il ponte aereo dei giorni scorsi e  accolti presso la Fraterna Domus di Sacrofano dove hanno trascorso un periodo di quarantena.

La maggior parte dei profughi è giunta in Italia con solo gli abiti che avevano indosso al momento della fuga; molti hanno calzature estive e sono tanti i bambini che non hanno le scarpe. La visita è stata l’occasione di portare alcuni aiuti, generi di cui avevano bisogno, soprattutto le scarpe che, grazie alla generosità di molti, sono arrivate numerose alla Città ecosolidale, molte nuove, altre sono state sanificate e suddivise per taglia per essere consegnate.

Gli afghani, giunti con il recente ponte aereo, ci hanno accolto con le prime parole  imparate in italiano: “Ciao”, "Grazie!”. Con loro ci eravamo incontrati all’arrivo a Fiumicino, ci siamo riconosciuti e abbiamo passato un pomeriggio insieme.

Abbiamo potuto ascoltare, anche grazie alla mediazione degli afghani presenti da tempo in Italia, molte  domande sul futuro, su cosa sarà dell’Afghanistan, sul destino dei tanti afghani ancora in viaggio, in cerca di una nuova vita, di quelli bloccati nelle isole greche in attesa di andare avanti. Ma anche domande su ciò che li aspetta in Italia, con il desiderio dei bambini di andare a scuola e  la speranza di integrarsi e di rendersi utili.

Da Sacrofano i profughi saranno a breve ricollocati in diverse strutture di accoglienza in Italia. Tante cose del loro futuro si chiariranno nelle prossime settimane. Intanto, una certezza è che hanno incontrato amici che non li lasceranno soli.