Separati dalla guerra in Siria si riuniscono in Italia, grazie ai corridoi umanitari. La storia di una famiglia di Aleppo

I corridoi umanitari restano aperti per salvare i profughi siriani in Libano, mentre è in corso il dramma della guerra in Ucraina:  la storia di una famiglia di Aleppo, che si è riunita pochi giorni fa in Italia è significativa della complessità delle operazioni di solidarietà nello scenario globale.

Mariam viveva ad Aleppo con il marito Aissa e i tre figli. Nel 2016 dopo aver passato alcune settimane in un rifugio sotterraneo, a causa dei bombardamenti incessanti sulla città, riescono a scappare, fuggendo tra le macerie e arrivano fortunosamente in Libano.

Ma anche qui la vita non è facile, i figli non possono andare a scuola, vivono in condizioni precarie così dopo 5 anni decidono di tentare la traversata verso Cipro per approdare in Europa. Il gommone su cui si imbarcano insieme ad una settantina di altri profughi siriani, viene intercettato dalla polizia cipriota, e per due notti sono bloccati al largo dell'isola su una imbarcazione di fortuna.

Il terzo giorno Aissa, affaticato e in precarie condizioni di salute,  perde conoscenza e viene trasferito in emergenza in un ospedale di Cipro. Il resto della famiglia viene respinto e costretto a tornare in Libano. Senza documenti e colpiti da un decreto di espulsione, Mariam e i bambini vivono nascosti in un garage, ospitati provvidenzialmente, e non senza rischi, da una donna libanese.

L’incontro di Aissa con Maria e altri della Comunità di Sant'Egidio, che accompagnano Papa Francesco in visita nell’isola a dicembre dello scorso anno, riaccende la speranza. Sarà una delle persone che arriveranno in Italia poco dopo con uno speciale corridoio umanitario, un gesto di sollecitudine nei confronti dei migranti voluto proprio dal papa. E' il primo passo per poter riunire la famiglia. Mariam e i suoi figli in Libano vengono contattati e inseriti da Sant'Egidio nel volo dei Corridoi Umanitari, in partenza per l' Italia a gennaio 2022, ma a causa  del Covid  sono costretti a rimandare il viaggio che si è potuto realizzare soltanto adesso.
Finalmente insieme!
Sembra una moderna Odissea, e un po' lo è: ma spesso è una realtà per molti profughi.
In questo caso grazie ai corridoi umanitari, la storia si è conclusa felicemente: una famiglia finalmente riunita e ospitata in un paese, lontano dalla guerra.


Dal febbraio 2016 sono stati portati in salvo in Italia oltre 2.150 richiedenti asilo, complessivamente in Europa più di 4.400 persone, grazie ai corridoi umanitari, un'iniziativa promossa dalla Comunità di Sant'Egidio insieme ad altre realtà per permettere un viaggio sicuro ai profughi che si trovano in condizioni di maggiore vulnerabilità,  una best practice  che coniuga solidarietà e sicurezza.