OMELIE

"Un uomo buono, un amico, un giusto, chiamato fin dalla giovinezza a camminare con il Signore nella Comunità" Il ricordo di Giovanni Ferratini nelle parole di Marco Impagliazzo

Il funerale sabato 9 marzo alle ore 12 a Santa Maria in Trastevere

Mc. 6, 7 -13

Sorelle e fratelli,
siamo in tanti questa sera in questa basilica, per chiedere al Signore di accogliere nel suo regno di pace il nostro carissimo fratello e amico Giovanni. Ci stringiamo gli uni agli altri come un’unica famiglia, nel ricordo di questo amico e fratello, compagno per tanti anni e per alcuni di noi fratello maggiore, che abbiamo amato e da cui siamo stati amati.

Sentiamo il dolore del distacco lacerante e la ferita di non averlo più con noi. Per questo abbiamo sentito il bisogno di essere insieme questa sera, così come abbiamo fatto per lunghi anni, camminando insieme, giorno dopo giorno insieme a Giovanni. La prova della malattia è stata forte, e non da oggi, su di lui, come non sono mancate altre sofferenze, ma nella prova ha sempre trovato forza nella fede nel Signore, nell’amore per la Scrittura, nella preghiera e nell’amicizia e nel sostegno dei fratelli e delle sorelle.

Camminare insieme, questa è stata la sua forza fin da giovane nell’incontro con la Comunità. Mai separarsi dall’amicizia e soprattutto, nei momenti della prova, non nascondere mai il bisogno di essere amato e accompagnato.

Abbiamo ascoltato il Vangelo di Marco, sulla missione che Gesù affida ai dodici. Gesù decide a un certo momento di associare i dodici apostoli alla sua missione. Perché? Lo fa dopo aver subito il rifiuto dei suoi famigliari e concittadini a Nazareth. Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti, in casa sua, aveva detto, mentre a Nazareth veniva considerato motivo di scandalo.

È proprio allora che Gesù chiama i discepoli e li manda in missione, a due a due, dando loro il potere sugli spiriti impuri. L’evangelista Marco aveva già parlato della scelta dei dodici da parte di Gesù con queste parole: Ne costituì dodici, che chiamò apostoli, perché stessero con lui e per mandarli a predicare, con il potere di scacciare i demoni. E ne aveva elencato i nomi, gli aveva preannunciato che sarebbero diventati pescatori di uomini, e ora i discepoli non erano più solo spettatori della missione di Gesù, ma la compivano direttamente.

Ma per la missione Gesù dà loro una indicazione molto importante, quella di andare due a due. Perché? Per sostenersi vicendevolmente in quella impresa missionaria nuova, che sarebbe stata piena di sorprese e per ricevere e offrire aiuto al proprio compagno di viaggio giorno dopo giorno. E anche perché si manifestasse il carattere non solo individuale, ma comunitario di quella missione, del messaggio di cui erano portatori.

Perché, sorelle e fratelli, la missione si fa insieme. È un’opera comune, non è frutto del protagonismo dell’uomo o dell’altro. In questa missione un giorno il Signore ha associato anche noi. Non ha aspettato che fossimo pronti o preparati, ci ha chiesto di andare, ma specificando bene una cosa: andate a due a due. E ci ha dato il potere del suo amore e della sua Parola per vincere i tanti spiriti impuri che si possono incontrare lungo le strade del mondo.

Tra i nomi dei discepoli di Gesù c’è anche quello di Giovanni Ferratini, che fin da giovane è stato chiamato da Gesù, perché stesse con lui e per predicare il suo Vangelo nei tanti modi e nelle tante forme che si manifestano nell’incontro con le persone. Giovanni ha saputo interpretare questa missione pienamente, non credendosi mai un protagonista e non separandosi mai dal fratello e dalla sorella che di volta in volta il Signore gli ha messo accanto, condividendone le gioie e le sofferenze della missione e anche della vita. e non rinunciando ai a predicare il Vangelo con la sua vita di uomo buono, premuroso ed amico.

Lungo la sua vita Giovanni, con la Comunità, ha incontrato tanta gente, soprattutto a partire dalle periferie e, in un modo o nell’altro, ha avuto l’intelligenza spirituale di avvicinarli alla Comunità e al Signore, con i suoi modi affabili e cortesi, e sempre disponibile. Giovanni è stato un grande amico, ma anche un giusto. Sì, un giusto.

Ha capito bene quello per cui il Signore lo ha chiamato fin dalla sua giovinezza, stare con lui. Sì, stare con lui a tempo pieno, vivere con lui, camminare dietro a lui. E Giovanni ha continuato la missione di Gesù nel mondo, stando con Gesù ogni giorno. E da oggi è con lui per la vita eterna.