Insieme per la pace, contro il male diffuso dell'indifferenza

Quasi 2000 persone alla tradizionale Marcia del primo gennaio organizzata da Sant'Egidio

"L'indifferenza nega le diversità tra situazioni e persone, tutto diventa uguale e allora nulla ha importanza e niente merita la mia attenzione, il mio impegno, il mio sacrificio".
E con parole accorate che il cardinale Angelo Bagnasco ha commentato il messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace, nella cerimonia che ha aperto la Marcia per la pace, nella basilica dell'Annunziata. Come ogni anno la Comunità di Sant'Egidio ha raccolto quasi duemila persone nella chiesa di piazza Nunziata, ad ascoltare le parole dell'Arcivescovo e le testimonianze di persone impegnate nella lotta contro l'indifferenza e per la giustizia: il direttore dell'Ufficio Migrantes della Diocesi, monsignor Giacomo Martino, che ha parlato dell'accoglienza ai richiedenti asilo sbarcati nel nostro paese, i volontari di Sant'Egidio impegnati nel lavoro alla mensa di via delle Fontane e con i bambini delle Scuole della Pace.
"Il nostro impegno - ha spiegato Marco Carbonaro, giovane medico impegnato da vent'anni nel servizio ai bambini in Centro Storico - nasce dalla commozione e dalla speranza. Io ho trovato il senso della vita camminando volentieri su questa strada di entusiasmo per il Vangelo e ho imparato che non dobbiamo temere le difficoltà, ma dobbiamo aver paura di farci prendere dall'amore per sé".
Dopo l'incontro in basilica, la marcia è partita per le vie del centro, passando per via Cairoli, via Garibaldi, piazza De Ferrari, con l'innocuo imprevisto di un allarme bomba in piazza Matteotti, che ha costretto a cambiare il tragitto. Ad aprire la marcia, duecento bambini delle Scuole della Pace con i palloncini e i cartelli che ricordavano tutti i paesi colpiti da guerre, violenza, terrorismo. La Siria e l'Iraq. Il Pakistan e la Nigeria. Ma anche le grandi città - da Parigi ferita dal terrorismo a città del Messico - colpite da una violenza diffusa.
"Il contrario della pace è l'egocentrismo - ha spiegato Andrea Chiappori, responsabile a Genova della Comunità di Sant'Egidio - che corrode tutto e crea correnti conflittuali. Ma questo vuol dire che ciascuno di noi può fare molto per costruire la pace".
Papa Francesco ha fatto risuonare, nel messaggio 'Vinci l'indifferenza e conquista la pace', diffuso a dicembre, le parole con cui ha definito l'indifferenza come 'una minaccia per la famiglia umana'. "Un fiume di miseria, alimentato dal peccato, sembra contraddire la pienezza del tempo realizzata da Cristo - ha detto Bergoglio - Eppure, questo fiume in piena non può nulla contro l'oceano di misericordia che inonda il nostro mondo. Siamo chiamati tutti ad immergerci in questo oceano, a lasciarci rigenerare". Il cardinale Angelo Bagnasco ha commentato questo messaggio con un lungo intervento: "il secolarismo - ha spiegato - è un nome dell'indifferenza verso Dio: è vivere come se Dio non esistesse. E quando una società vive indifferente rispetto a Dio, si toglie la possibilità di mirare alla giustizia che è lo scopo della vita civile e della politica". In altre parti del mondo, ha spiegato ancora l'Arcivescovo, c'è resistenza rispetto all'arroganza occidentale "che vuole corrompere le altre culture imponendo leggi non rispettose delle culture e delle forme di vita anche attraverso ricatti economici. Ma stati, governi, popoli e culture sono decisi a rifiutare ad ogni costo stili di vita che ledono le culture locali: anche la nostra Europa deve essere rispettosa delle culture degli altri popoli".
Sant'Egidio ha organizzato incontri, manifestazioni e preghiere a Genova, Roma e in oltre 800 città di tutti i continenti. A Roma la marcia è partita da Largo Giovanni XXIII e si è conclusa in piazza San Pietro per partecipare all'Angelus e ricevere la benedizione di papa Francesco, che ha rivolto parole affettuose e di incoraggiamento: "saluto con affetto - ha detto il Papa - i partecipanti alla manifestazione "Pace in tutte le terre", promossa a Roma e in molti Paesi dalla Comunità di Sant'Egidio. Cari amici, vi incoraggio a portare avanti il vostro impegno in favore della riconciliazione e della concordia".


[ Sergio Casali ]