A tavola con i poveri, il pranzo più bello dell'anno
Natale è un giorno di festa: le famiglie si riuniscono, si scambiano i regali sotto l'albero, apparecchiano la grande tavolata per il pranzo. Per chi non ha nessuno è al contrario un giorno amaro, più triste degli altri.
Per questo da più di trenta anni, la Comunità di Sant'Egidio il giorno di Natale fa festa con chi è povero, solo, senza casa, ferito dalla vita: è "il pranzo più bello dell'anno". Sono persone che conosciamo, nostri amici durante tutto l'anno. Ma la porta è aperta a tutti, a chiunque abbia bisogno. Perché nessuno deve essere dimenticato. Per tutti si apparecchia la tavola: una famiglia sconfinata, fatta di poveri e di loro amici. In tanti, infatti, desiderano condividere la gioia di una festa che non esclude nessuno e si uniscono alla Comunità per aiutare e servire.
Tutto è cominciato nel 1982, quando il primo pranzo di Natale accolse un piccolo gruppo di persone, senza dimora e anziani soli, nella basilica di Santa Maria in Trastevere. Nel corso degli anni la tavola colorata del pranzo di Natale si è allargata raggiungendo prima la periferia di Roma, poi tante altre città italiane e del mondo. Oggi Sant'Egidio è presente in 73 Paesi di tutti i continenti e il 25 dicembre fa festa con i poveri raggiungendo persone di età, lingue, tradizioni e religioni diverse, dai bambini di strada africani agli anziani soli, dai profughi giunti con i corridoi umanitari alle famiglie sotto la soglia della povertà nel nostro Paese.
Quest'anno sono previste 200.000 persone, di cui 40.000 in Italia, in 80 città. A Roma saranno insieme a tavola in circa 20 mila, in diversi quartieri, dal centro alla periferia. Un benefico contagio. Possibile grazie all'entusiasmo di migliaia di volontari di ogni età. Realizzabile solo grazie alla generosità di quanti ci aiutano con le loro offerte. Che speriamo crescano quest'anno, per aggiungere tanti posti a tavola. Quest'anno il tuo sostegno é fondamentale. Con soli 15 euro regalerai un pranzo di Natale e un regalo personalizzato a chi ha perso tutto e rischia di passare il Natale da solo.
