Mattarella: «Crimine al di sotto del genere umano»

Dalla politica vicinanza al popolo Rom.

«Chiunque sia stato è un crimine orrendo», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolineando: «Quando si arriva a uccidere i bambini si è al di sotto del genere umano». Quindi ha chiesto di «accertare i responsabili e condannarli severamente». Mentre Matteo Renzi, il segretario del Pd, twitta: «Bambine che bruciano vive dentro una roulotte, chiunque sia stato merita la pena più dura».
Anche Papa Francesco ha voluto far giungere il suo «conforto» alla famiglia Halilovic che ha perso 3 figlie nell'incendio della loro roulotte alla periferia di Roma. Bergoglio - ha fatto sapere la 
Santa Sede - ha mandato a Centocelle, alla periferia di Roma, l'Elimosiniere monsignor Krajewski per portare ai genitori e agli 8 fratelli scampati dal rogo il saluto del Pontefice e un aiuto concreto. Intanto in questo pezzo di periferia romana e stretta tra la Casilina e la Prenestina, qualcuno porta delle rose con un bigliettino nel parking della strage, con su scritto: «Carissime amiche, mi sento in colpa pure io», firmato Nicola. Mentre tra la gente del quartiere si respira dolore, sgomento ma anche intolleranza ed esasperazione per i tanti furti attribuiti ai rom.
A Roma 4500 nomadi vivono nei campi attrezzati, altrettanti in accampamenti di fortuna.
Per la presidente della Camera, Laura Boldrini, si tratta di un «gesto aberrante». Per Amnesty International Italia, la tragica morte di tre sorelle di una famiglia rom ripropone ancora una volta, «nel modo più drammatico, il tema del diritto a un alloggio adeguato nella Capitale. Un diritto che riguarda tutti - precisa Amnesty -, i rom come gli stranieri e naturalmente tanti cittadini romani, e la cui negazione costringe molti a cercare riparo in situazioni ai limiti della vivibilità». Secondo l`Organizzazione umanitaria, la tragedia di Centocelle, sei anni dopo quella di Tor Fiscale in cui morirono tra le fiamme 4 bambini rom, «pone ancora una volta con estrema urgenza la necessità di avere politiche abitative de
gne di questo nome in una città nella quale è noto quanto patrimonio immobiliare sia inutilizzato».
Anche la Comunità di 
Sant'Egidio, «amica dei Rom» si stringe attorno a questo popolo «composto in larga parte di bambini» e invita tutti ad interrogarsi sulle condizioni di vita in cui tanti rom sono costretti a vivere nella Capitale d'Italia ma anche «sulla diffusione di pregiudizi e di disprezzo nei loro confronti, che alimentano un vero e proprio antigitanismo».
Il direttore della Caritas di Roma, mons. Enrico Feroci ieri ha parlato con la sindaca Virginia Raggi, «Mi ha detto che anche il Comune di Roma è interessato al superamento dei campi rom». Ma tutto ciò - avverte il direttore di Caritas Roma - «non si può fare spingendo un semplice bottone, serve una programmazione e un progetto di lunga gittata».
Tranchant i Radicali: «Colpa della politica che da decenni si rifiuta di affrontare la marginalità a cui è costretta a vivere la maggior parte delle persone rom, che si ripercuote sull'intera società», precisa il segretario radicale Riccardo Magi.