Una marcia della pace con 1.600 alunni. Canzoni anche nella lingua dei segni

Domani l'iniziativa della Comunità di Sant'Egidio

In piazza ci saranno 1.600 bambini di 21 scuole primarie e di una dell'infanzia con 160 insegnanti: sono i numeri giganti della marcia della pace dei bambini organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio. L'appuntamento è domani dalle 9 alle 12 nel cuore di Novara.
La marcia segue infatti tre percorsi diversi dai punti di partenza di piazza Cavour, largo Alpini d'Italia e piazza del Popolo (questura): i tre cortei confluiranno alle 10 in piazza Martiri dove per due ore gli scolari saranno impegnati in canti, filastrocche e poesie contro la guerra preparati da ogni scuola. I ragazzini delle scuole della pace della Comunità porteranno testimonianze sui Paesi in cui infuria ancora un conflitto.
Con una parentesi speciale: 245 bambini del coro della lingua dei segni interpreteranno la canzone «All the children around the world» con i gesti Lis con cui si comunica con le persone non udenti guidati dalla maestra Stefania Natalicchio.
Alla marcia di domani partecipano le scuole primarie Pertini, Peretti, Thouar, Calvino, Fratelli Di Dio, Pier Lombardo (Lumellogno), Rigutini, Don Ponzetto, Bollini, Giovanni 23°, Levi, Don Milani, Rodari, De Amicis, Buscaglia, Ferrandi, Istituti San
Vincenzo, Immacolata e Sacro Cuore, Convitto Carlo Alberto e scuola dell'infanzia parrocchiale Anna Pozzo.
È la terza edizione della Marcia dei bambini organizzata dalla Comunità di 
Sant'Egidio che nel 2018 festeggia il mezzo secolo di vita. Ma le ricorrenze sono anche altre: «L'edizione di quest'anno - sottolinea Valter Fornara, organizzatore della Marcia per la Comunità - si colloca a 80 anni dalla promulgazione delle Leggi razziali emanate in Italia nel 1938, leggi che hanno particolarmente colpito la presenza ebraica nella scuola italiana. Con questa memoria intendiamo sottolineare il valore educativo ed inclusivo dell'istituzione scolastica, laboratorio di convivenza ed integrazione. Nell'attuale situazione mondiale la pace appare quantomai indispensabile: un bene troppo prezioso per lasciarne la cura solo a chi esercita il potere».


[ Barbara Cottavoz ]