Non lontano da noi ci sono 200 mila persone allo stremo. Apriamo corridoi umanitari insieme ad altri Paesi Ue
Più volte abbiamo parlato del dramma dei rifugiati e migranti in Libia: specie nei campi di detenzione ufficiali e in quelli "privati" dei vari signori della guerra e delle mafie. Abbiamo sempre auspicato l'apertura di corridoi umanitari per salvarli. Il recente bombardamento aereo del generale Haftar su un campo di profughi ha provocato quaranta morti. Come si può parlare della Libia come di una terra che offre garanzie di vivibilità e di porti sicuri? Come restare indifferenti?
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[ Andrea Riccardi ]