Nel segno del dialogo e dell'incontro. Il centenario di Chiara Lubich

Nel segno del dialogo e dell'incontro. Il centenario di Chiara Lubich

Al via con una mostra il centenario di Chiara Lubich

«Siamo sicuri che Chiara è viva: questo centenario è pensato non per ricordarla ma per incontrarla»: è quanto ha affermato Maria Voce, presidente dei Focolari, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative che ricorderanno il centenario della nascita (1920-2008) della fondatrice Chiara Lubich.
Il 2020, quindi, sarà l'anno della Lubich, della quale, il 10 novembre scorso, si è chiusa a Frascati la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione. Una donna che ha dedicato tutta la sua esistenza al carisma dell'unità, nel segno del dialogo, dell'incontro. «Quello che Chiara ha lasciato - ha aggiunto Maria Voce - è un messaggio di fraternità, unità e comunione, vissuto da lei in prima persona con i suoi incontri in tutto il mondo con persone diverse per cultura, religione, sesso, etnia, senza lasciarsi fermare da nessuna differenza». La fede di Lubich era così profonda al punto di essere convinta, ha ricordato la presidente dei focolari, che «Dio è Padre di tutti e che, quindi, tutti sono fratelli: riscoprire questo significa costruire la famiglia di Dio, una fraternità universale che oggi è ancora più urgente del tempo in cui Chiara è vissuta, proprio per questi muri che si creano e che noi vogliamo e siamo convinti si possano e si debbano abbattere: il centenario è anche questo». L'auspicio di Voce è che questa ricorrenza possa favorire «un incontro vivo con la persona di Chiara e il suo messaggio, oggi particolarmente attuale e fecondo. Un incontro che può avvenire nelle migliaia di persone che si spendono per un mondo più unito e in pace».
Secondo Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, «riflettere e celebrare festosamente la figura di Chiara Lubich è molto importante e mi piace l'idea che lo spirito con cui entriamo in questo centenario sia quello dell'incontro». Riccardi, nel sottolineare quanto sia difficile il mondo di oggi, il quale spesso «riduce le persone a santini, le impolvera o le fa dimenticare», ha ricordato il cuore pieno di santità di Chiara, che «non era un "santino", era una donna vera, vulcanica, una trentina che si è aperta al mondo. Questo è stato il suo percorso: Trento, Roma, il mondo».
Il presidente della Sant'Egidio si è detto convinto che Lubich «non è stata una donna di sacrestia. Parlare di lei significa cogliere che in una storia fatta di uomini, in cui alle donne è lasciato un piccolo spazio, Chiara ha fatto la storia a tutto tondo: mistica, carità e politica. Un carisma evidente in lei è quello dell'amicizia, per lei nessuno era uguale all'altro, incontrava migliaia di persone ma era importante questa unicità che riconosceva nell'altro. È stata una donna appassionata dell'unità del mondo - ha concluso Riccardi - questa la cifra attraverso cui capire la sua esistenza».
Per ricordare i cento anni della nascita, a Trento, sua città natale, sarà inaugurata il prossimo 7 dicembre una mostra internazionale dal titolo: «Chiara Lubich città mondo» che avrà luogo nella cornice suggestiva della Galleria Bianca. «Il percorso espositivo - ha sottolineato Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico del Trentino  - intende ripercorrere le tappe significative della vita di Lubich attraverso documenti, scritti autografi, testimonianze fotografiche, video e installazioni multimediali. La mostra racconterà l'avventura spirituale, culturale e sociale di questa figura che è stata promotrice instancabile di una cultura della fraternità tra i popoli».
La fondazione Museo storico del Trentino e il Centro Chiara Lubich/New Humanity, in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, promuovono il concorso «Una città non basta. Chiara Lubich cittadina del mondo»: un'occasione per gli studenti delle scuole di primo e secondo grado per approfondire il pensiero della fondatrice dei focolari alla luce degli eventi nazionali e internazionali che hanno caratterizzato la storia del Novecento.