Il giovane francese è stato soccorso dalla Comunità di Sant’Egidio e assistito all’ospedale San Giovanni dopo la segnalazione nella nostra rubrica delle lettere
Una storia a lieto, lietissimo fine grazie al nostro giornale. Il 21 marzo, sulla rubrica «Una città, mille domande», abbiamo pubblicato la lettera della nostra lettrice Anna Amerise che chiedeva aiuto e sostegno per un «ragazzo di origine straniera», in evidente difficoltà anche psicologica, accampato da mesi sul sagrato della chiesa Natività di Nostro Signore Gesù Cristo in via Gallia, nella zona di San Giovanni. La lettrice raccontava che lei, come altri parrocchiani e altri abitanti, aiutavamo da tempo il ragazzo ma trovavano difficoltà (tra gli uffici del I Municipio e quelli della Asl di via Monza) per assicuragli un’assistenza più stabile e più umana. Tante segnalazioni non trovavano alcuna risposta. Purtroppo nella nostra città gli Ultimi sono troppo spesso ai margini, privi di aiuto e di risposte. Ieri è arrivata la buonissima e inattesa notizia.
Ci hanno scritto i volontari della Comunità di Sant’Egidio Appio Latino: «Dopo la segnalazione sulla vostra rubrica abbiamo bussato a tante porte per aiutare il povero giovane e con lui abbiamo voluto aiutare anche i cittadini della zona che continuavano a mandare segnalazioni inascoltate». E così i volontari sono riusciti a far ricoverare il ragazzo al reparto psichiatrico dell’ospedale San Giovanni e, con la Sos – Sala operativa sociale di Roma Capitale - sono cominciate le ricerche per stabilire la sua identità. (continua a leggere)
[ Paolo Conti ]
