Il corteo choc dei "deportati". «Un oltraggio, ora basta»

Il caso di Novara
No-Green pass, la sfilata choc a Novara. Sant'Egidio organizza per oggi un presidio davanti al Memoriale della Shoah. Santerini: «Offese le vittime e i sopravvissuti». Sospesa l'infermiera negazionista promotrice della manifestazione
Per «contrastare l'oltraggio alla memoria della persecuzione e deportazione» come avvenuto nella manifestazione no-vax a Novara, la Comunità ebraica di Milano e la Comunità di Sant'Egidio hanno organizzato per oggi un presidio davanti al Memoriale della Shoah nel capoluogo lombardo.
«Basta con le stelle gialle, le casacche a righe dei prigionieri dei campi e i simboli di Auschwitz usati dai no Green pass. Non accettiamo paragoni fra le cure contro il virus e lo sterminio di persone innocenti», spiegano i promotori che aggiungono: «La nostra coscienza civile si ribella al confronto tra la distruzione degli ebrei d'Europa e norme che proteggono i cittadini. Chiediamo rispetto per le vittime, coscienza della storia del nostro Paese e difesa della memoria che ci unisce».
«Siamo preoccupati, oltre che indignati, per il continuo abuso che viene fatto delle immagini e simboli della Shoah e della deportazione in generale - aggiunge Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta all'antisemitismo e vicepresidente del Memoriale della Shoah tra i promotori della manifestazione-. Non si può paragonare un dramma "unico" nella storia a misure sanitarie che tra l'altro vogliono proteggere e non colpire la salute dei cittadini. Dobbiamo ritrovare il sen
so della memoria di cosa è accaduto, rifiutando questo colpevole vittimismo. Diremo a chi usa stelle gialle, casacche a righe e simboli di Auschwitz che offendono tutte le vittime e i sopravvissuti, distorcendo una memoria che ci deve unire e non dividere».
Al presidio davanti al Memoriale della Shoah per protestare contro il corteo choc di Novara parteciperà anche il Partito 
democratico di Milano. «Le immagini che abbiamo visto, con i manifestanti no-vax e no-Green pass vestiti da deportati ebrei, sono uno spettacolo indegno di fronte al quale non si può restare indifferenti - è scritto in una nota del Pd milanese -. Un oltraggio inaccettabile alla Memoria di una delle peggiori tragedie del secolo scorso, la Shoah. Quanto accaduto rappresenta una pericolosa deriva che allarma sul tentativo da parte di queste persone di rimuovere o ridimensionare la storia e gli orribili crimini commessi dal nazifascismo».
Intanto, l'azienda ospedaliera di Novara potrebbe denunciare Giusy Maria Pace, l'infermiera caposala promotrice della manifestazione con i No Green pass vestiti da deportati, sfilata a Novara sabato scorso. Nel frattempo, la donna è stata sospesa dal suo sindacato, FsiUsae, che le ha revocato tutte le cariche. «Nel comportamento della nostra dipendente, tra l'altro stigmatizzato anche dal suo sindacato di riferimento, rileviamo un grave danno d'immagine nei confronti dell'Aou. Valuteremo nei prossimi giorni se e quali provvedimenti adottare», annuncia Gianfranco Zulian, direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria "Maggiore della Carità" di Novara
.