In 2.446 città contro il boia

L'appuntamento di sant'Egidio
Marazziti: la pena di morte è una pandemia millenaria che si va esaurendo

Il mondo si sta avviando ad una «giustizia senza morte». Perché tra Paesi abolizionisti e quelli che hanno avviato una moratoria, la pena di morte nel 2020 rimane in vigore in 18 Stati del mondo, mentre nel 1977 soltanto in 16 Stati del globo era stata abolita. «Una pandemia millenaria che si va esaurendo», insomma, visto che 133 nazioni l'hanno abolita o applicano una moratoria da almeno 10 anni.
Ecco che così, partendo dai progressi dal 2001 soprattutto nel continente africano, la Comunità di sant'Egidio
 si prepara a vivere il 30 novembre prossimo la Giornata mondiale "Città per la vita" al Colosseo. La campagna lanciata dall'organizzazione trasteverina vent'anni fa quest'anno unirà virtualmente 2.446 città (all'inizio erano appena 58), tra cui 70 capitali, per continuare a portare avanti la battaglia contro la pena di morte. Anche in quei Paesi che ancora la mantengono, perciò, «è presente questo movimento di consapevolezza nell'opinione pubblica».
Ma a Trastevere, per bocca del coordinatore della campagna internazionale e co-fondatore della Coalizione mondiale contro la pena di morte, Mario 
Marazziti, arriva un appello forte al presidente degli Stati Uniti: «Siamo convinti che Joe Biden, che ha annunciato il blocco delle esecuzioni nel braccio della morte federale, saprà voltare pagina. La speranza è che gli Usa possano astenersi o addirittura votare a favore della moratoria nella prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite».
Presentando ieri i dati della diminuzione delle esecuzioni nel mondo negli ultimi 20 anni, la Comunità di sant'Egidio 
ha sottolineato infatti che gli States hanno vissuto, soprattutto negli ultimi mesi della presidenza Trump, una recrudescenza dell'uso della pena capitale anche per reati federali: 13 persone giustiziate in Iowa nel 2020. In generale attualmente i Paesi abolizionisti sono 108, a cui vanno aggiunti 28 abolizionisti de facto e 8 che lo sono per i crimini ordinari. La mantengono in 55, mentre nel 1988 erano 101. Nel 2020 sono state condannate a morte altre 1.477 persone (nel 2001 erano 5265), ma quelle effettivamente eseguite sono state 483 escludendo la Cina (nel 2001 erano 3.048 compresa Pechino). «Oggi nel braccio della morte ci sono 32.994 detenuti - spiega ancora Marazziti- e con più di 5mila di loro è stata avviata una corrispondenza epistolare grazie ad un progetto di sant'Egidio che ci auguriamo possa crescere sempre di più, visto che è un metodo per umanizzare la loro vita». 


[ Alessia Guerrieri ]