Il premio Nathan va alla barista che si oppose al clan Casamonica

Premio Nathan alla barista che sfidò i clan Roxana Roman, titolare del Roxy bar, ha denunciato due Casamonica
Sette i premiati, quattro uomini e tre donne, che ieri hanno ricevuto il premio Nathan. Durante l'edizione inaugurale dell'evento dedicato al celebre sindaco di Roma e a sua madre Sarina, organizzata nella cornice del Teatro Rossini, sono stati consegnati i riconoscimenti con l'aiuto degli atleti della squadra Montespaccato Calcio, sequestrata al clan Gambacurta nel 2018.
Accompagnati dai rappresentanti di istituzioni e terzo settore - dal presidente della Regione Nicola Zingaretti, all'ideatore del premio e presidente dell'Asilo Savoia Massimiliano Monnanni, passando per il direttore generale dell'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati Bruno Corda - i premiati hanno ricevuto la medaglia d'argento con inciso il motto di Giuseppe Mazzini, «la vita è missione».
A Luca Pancalli, presidente nonché artefice del Comitato Paralimpico, è stato consegnato il premio per lo sport e l'inclusione. Pamela Franconieri, vice questore aggiunto della Polizia, ha ottenuto quello per Senso civico e legalità. Le motivazioni del premio a Roxana Roman: l'impegno contro ogni forma di violenza, grazie alle sue indagini su femminicidi, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. «La sensibilizzazione su questi temi - ha detto - è fondamentale perché la violenza di genere è un problema culturale».
Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio 
nel 1968, ha ricevuto il premio per la cultura e le lettere da Zingaretti, che ha commentato: «Come nei film, alla fine vincono i buoni».
È stato poi il turno del riconoscimento per il senso civico e la legalità, assegnato a Roxana Roman, la titolare del Roxy Bar alla Romanina che nel 2018 denunciò due appartenenti al clan dei Casamonica che nel locale aggredirono suo marito e una cliente disabile: «Era la cosa giusta da fare, la normalità. Chiunque venga aggredito deve denunciare, è l'unica via d`uscita», ha sottolineato la donna.
Gabriella Carnieri Moscatelli, fondatrice nel 1988 dell'Associazione nazionale del Telefono Rosa, è stata premiata per il suo impegno nelle pari opportunità e Padre Vittorio Trani nella solidarietà, visto il ruolo svolto affinché il tema delle carceri possa essere ricondotto al centro del discorso sulle città e su Roma.
La cerimonia si è conclusa con il premio per l'eroismo, in memoria del vice brigadiere dei carabinieri Mario 
Cerciello Rega, rimasto ucciso in servizio nell'estate del 2o19, consegnato alla vedova Rosa Maria Esilio. «Il motto di Mazzini - ha sottolineato la donna con commozione- rappresenta ciò che è stata la vita di mio marito Mario. Una missione». 


[ Camilla Palladino ]