Torna il pranzo di Natale di Sant'Egidio. Numeri ridotti, ma più feste e doni a casa

La solidarietà
Saranno meno rispetto al periodo pre-pandemia In compenso è confermata la tavolata nella basilica della Nunziata

Saranno pochi, molti meno rispetto al periodo pre-pandemia: ma torneranno dal vivo, i pranzi di Natale della Comunità di Sant'Egidio. E dove non ci sarà fisicamente la tavolata, i volontari raggiungeranno comunque più persone possibile: attraverso incontri ristretti, feste del dono nei centri della Comunità, consegne a domicilio di un pasto caldo agli anziani il giorno di Natale, regali personalizzati da consegnare direttamente nelle case dei bambini.
La macchina della solidarietà, che prima del Covid a Genova imbandiva, durante l'intero periodo natalizio, oltre sessant
a tavolate in tutta la città, dal centro alle periferie, impiegando mille volontari per ottomila persone, non si è mai fermata: ma l'anno scorso i pranzi in presenza erano stati sospesi a causa della pandemia. In questo Natale in cui la Liguria entra in zona gialla, le tavolate torneranno: per accedere servirà il super Green Pass, verranno rispettate rigide misure igieniche anticontagio e il numero dei pranzi ufficiali sarà minore.
Ma quello più simbolico, alla basilica della Nunziata, ci sarà: ed è anche una ripresa dal forte valore simbolico. Per precauzione non potranno partecipare i più fragili: anziani e bambini. Però è proprio per loro che i volontari hanno messo a punto modalità alternative per far sentire comunque la propria vicinanza.
«Sarà una grande occasione di coinvolgimento per tutti - spiega Sergio Casali della Comunità di Sant'Egidio 
- quest'anno prevarrà una formula ibrida. Che prevede l'organizzazione di piccoli pranzi con numeri più ristretti. Feste del dono all'interno dei nostri centri, dove offriremo un cesto natalizio con un regalo personalizzato per ciascuno. Faremo consegne a domicilio di pasti caldi il 25 dicembre per famiglie in difficoltà e anziani soli. E ai duemila bambini che seguiamo durante tutto l'anno, aiutandoli a fare i compiti, e alle famiglie che si recano nei nostri centri o alle mense, porteremo a casa un regalo, con volontari vestiti da Babbo Natale. Stiamo studiando festicciole all'aperto, insomma: cercheremo di scatenare la fantasia. Qualche giorno fa, per esempio, un gruppo di motociclisti aderenti a un'associazione benefica si sono presentati vestiti da Babbi Natale a Begato, per far festa con i bambini».
Per finanziare parte dei pranzi e delle iniziative natalizie, la Comunità di Sant'Egidio 
ha aperto nei giorni scorsi a Palazzo Ducale lo spazio Vintage Solidale: un mercatino di abiti, accessori, calzature e bijoux il cui ricavato è servito a finanziare le attività del Natale 2021, in particolare le tavolate nei diversi quartieri della città con le persone seguite da Sant'Egidio e la distribuzione dei cesti dono natalizi alle famiglie. Uno spazio analogo ha aperto la scorsa settimana anche a Sampierdarena, nel centro Genti di Pace di via Stennio.
Da ieri a domenica 19 dicembre, poi, dopo l'interruzione forzata dell'anno scorso è tornato il Rigiocattolo, la grande manifestazione con cui ogni anno i bambini e i giovani della Comunità di Sant'Egidio 
portano l'ecologia e la solidarietà all'Africa nelle principali piazze italiane ed europee. Oggi e domani dalle 10 alle 20, dunque, in piazza Matteotti sarà allestita la mostra mercato in cui sarà possibile acquistare giochi usati in buono stato. Sul palco la musica di band giovanili di tutta la Liguria e le testimonianze di bambini e giovani che hanno scoperto che «nessuno è troppo giovane per aiutare chi è più povero di lui».
Nei mesi scorsi, infatti, sono stati raccolti giochi usati in decine di istituti comprensivi di Genova. A pulirli e aggiustarli, più di 150 studenti liceali e i 400 bambini e ragazzi delle Scuole della pace che Sant'Egidio 
organizza in tutta la città: dal Cep alla Valbisagno, da Begato a Sampierdarena, Cornigliano al centro storico. L'intero ricavato servirà a sostenere il programma Dream di Sant'Egidio per la lotta all'Aids e alla malnutrizione in Africa. E non solo, perché quest'anno Dream sta contribuendo a vaccinare contro il Covid la popolazione nei Paesi dove opera, con l'apertura di hub vaccinali a sostegno dei sistemi sanitari locali in Malawi, Repubblica Centrafricana e in Repubblica Democratica del Congo.

 


[ Erica Manna ]