L'Esercito contro i senzatetto, il caso finisce dal ministro

Termini
Dopo gli articoli di Repubblica, interviene Guerini. Mancini (Pd) presenta un'interrogazione. Il Comune: "Sempre dalla parte dei volontari". E con il prefetto si studia una soluzione

La vicenda dei militari dell'esercito che hanno circondato un senzatetto per farlo allontanare dalla stazione Termini, è arrivata sul tavolo del ministero della Difesa, presieduto da Lorenzo Guerini. Da via Venti Settembre non è partita nessuna indicazione ad agire in tal senso e per capire su quali basi i militari abbiano preso una simile iniziativa, il Pd ha deciso di fare un'interrogazione parlamentare a firma del deputato dem Claudio Mancini.
Un modo anche per cercare di fare luce sulla situazione a Termini: la scorsa settimana, come raccontato da Repubblica, nel via vai di controlli presso la stazione un uomo in divisa ha iniziato a gridare contro uno dei tanti senza fissa dimora che gravitano tra piazza dei Cinquecento, via Marsala e via Giolitti e che si trovava all'interno del grande salone d'ingresso forse intento a mangiare o bere qualcosa. L'uomo in divisa è stato raggiunto anche da alcuni componenti dell'esercito e il senzatetto è stato allontanato.
A questo episodio si aggiunge quello, accaduto più volte negli scorsi giorni, dei vigilantes che fermano i volontari intenti a portare da mangiare ad alcune persone in situazione di fragilità, anche loro senza una casa. Sul punto, Ferrovie dello Stato ha spiegato a Repubblica che l'attenzione al disagio deve coniugarsi con la necessità di garantire la funzionalità della stazione dove sono presenti anche molti esercizi commerciali.
Una situazione "attenzionata" anche dal Campidoglio: ieri, nel giorno in cui è morta Modesta Valenti, senzatetto che nel 1983 ha perso la vita alla stazione Termini accanto al binario 1 senza essere soccorsa, l'assessora alle Politiche Sociali Barbara Funari è tornata sul tema. «I volontari vanno sostenuti e non ostacolati, sono una risorsa e noi siamo assolutamente al loro fianco e vogliamo sostenerli» Per questo l'assessora ha avviato un dialogo con Grandi Stazioni. «Possiamo arrivare ad una collaborazione e a un aiuto reciproco nell'interesse di tutti, dei commercianti, dei cittadini e del quartiere», ha proseguito Funari.
Sui senzatetto e su ciò che le istituzioni possono fare per tutelarli c'è stata anche una riunione in prefettura: «Il tema riguarda anche l'ordine pubblico e la sicurezza per tutti. Con il Prefetto stiamo immaginando di trovare altri spazi di accoglienza attorno alla Stazione Termini. Questo sicuramente aiuterebbe per prime le persone che si trovano lì», ha aggiunto l'assessora che ieri 
ha anche inaugurato il nuovo servizio della Sala operativa sociale del Comune. Un camper attrezzato a ufficio mobile, con a bordo una équipe di operatori sociali, un'infermiera e un operatore sociosanitario. Un presidio sociale itinerante che viaggerà sul territorio cittadino per intercettare e dare risposte alle persone in condizioni di fragilità che non hanno capacità o possibilità di rivolgersi autonomamente ai servizi sociali territoriali.
Anche le cene che la comunità di Sant'Egidio porta ai senzatetto di Termini sono itineranti e Massimiliano Signifredi, volontario e coordinatore di questo tipo di attività, ieri è intervenuto sulla questione dei controlli: «Continueremo a stare lì, dei poveri a volte se ne vorrebbe fare a meno e alcuni li vorrebbero allontanare. Se viene fatto d'inverno direi che è quasi disumano. Non è questo il decoro di una città come Roma».
Dall'altra parte, ha aggiunto il deputato Mancini, «esercito e vigilantes non sono certo le soluzioni per risolvere il disagio sociale ed abitativo. Salvaguardare le attività commerciali e il decoro del luogo sono motivazioni che non possono fermare la catena di solidarietà che a Roma si prende cura delle persone più fragili».

 

 


[ Marina de Ghantuz Cubbe ]