L'appello della Comunità di Sant'Egidio: «Proclamare Kiev città aperta»

Italiani e ucraini oggi nelle piazze delle città, da Aosta a Siracusa, per chiedere l'immediata interruzione dell'aggressione russa all'Ucraina.

Ad aprire la mobilitazione pacifista italiana, ieri sera in Campidoglio, la fiaccolata promossa dal sindaco Roberto Gualtieri, che ha raggiunto - con presenze bi-partisan - il Colosseo illuminato di giallo e azzurro. E la marcia per la pace è stata l'occasione per la Comunità di Sant'Egidio e per il suo fondatore Andrea Riccardi di lanciare un appello per un immediato cessate il fuoco e perché si proclami Kiev "città aperta": «Kiev, una capitale di tre milioni di abitanti, in Europa, è oggi un campo di battaglia. La popolazione civile vive in una condizione di pericolo e terrore. Anziani, bambini, senza dimora sono ancora più esposti. Ci sono già le prime vittime».
L'appello di Sant'Egidio ribadisce che «non si può pensare alla cultura europea, alla storia dell'Europa senza Kiev», né «alla cultura russa, alla storia della Russia, senza Kiev» che è «città santuario per tanti cristiani, in primo luogo per i cristiani ortodossi del mondo intero», culla del monachesimo ucraino e russo, «luogo santo di pellegrinaggio». Dunque «dopo Sarajevo, dopo Aleppo, non possiamo assistere nuovamente all'assedio di una grande città». «Imploriamo chi può decidere di dichiarare il cessate il fuoco nella città, di proclamare Kiev "città aperta"».
In Campidoglio il Palazzo Senatorio fa da schermo alle proiezioni delle bandiere ucraina e della pace con l'arcobaleno dei sette colori. La fiaccolata parte, destinazione Colosseo. Assieme ai tanti cittadini sfilano mamme ucraine con i loro bambini, che reggono cartelli. C'è il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il segretario del Pd Enrico Letta e anche esponenti di Fratelli d'Italia.
«Vogliamo che la mobilitazione del popolo del lavoro sia forte - dichiara il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra - da stimolo a tutte le azioni che istituzioni e forze politiche metteranno in campo». Sostegno anche dal mondo della cultura, con la condanna della guerra da parte del Consiglio centrale della Società Dante Alighieri. Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento, sottolinea come «le piazze si riempiono con il popolo della pace. A Roma come a Mosca, a Londra come a San Pietroburgo, per esprimere solidarietà a Kiev assediata. Dove i governi hanno fallito, tocca alla gente mettere in campo la diplomazia dal basso. È il progetto che aveva lanciato il Sindaco La Pira, la pace fatta città per città». Il Movimento Politico per l'Unità, espressione dei Focolari, cita un altro politico, Igino Giordani, e il suo «Se vuoi la pace prepara la pace».
Oggi si replica a Roma con l'appuntamento di piazza Santi Apostoli. Continue le adesioni: dalle Acli nazionali a Stampa Romana a Magistratura democratica. Ci sarà anche Save The Children, che ribadisce l'urgenza di cessare immediatamente le ostilità «per proteggere i bambini dalla violenza e da ulteriori gravi violazioni dei loro diritti». Già tre minori - un 17 enne e due bambini - sono morti, così come due insegnanti uccisi da un missile su una scuola. 

 


[ Luca Liverani ]