Comunità di Sant'Egidio: «Le bombe scoppiate nelle nostre case»

«Non ci sono guerre di serie A e di serie B, dovremmo sentirle tutte come nostre. Ma in questo caso le bombe non sono esplose solo a Kiev, sono scoppiate anche nelle nostre case, perché l'Ucraina è nelle nostre case»: a parlare è la dottoressa Maria Grazia Proietti, geriatra e responsabile della Comunità di Sant'Egidio di Terni.
La sua, come molte altre in Italia, è una delle tante famiglie che ospitano colf o collaboratrici ucraine. Per questo, dopo l'invasione da parte della Russia, ha voluto esprimere in un post sui social la sua esperienza e il suo sentimento di angoscia per quanto sta accadendo.
«L'Ucraina è nelle nostre case...» inizia la sua riflessione. «Natalia - spiega poi Proietti all'Ansa - è con noi da oltre 15 anni, tutti i giorni dal lunedì al venerdì. L'ho conosciuta ai tempi della legge Bossi-Fini, quando rischiava di dover tornare a casa senza lavoro. Allora le ho proposto un contratto. Da allora non ci ha più lasciati, mio figlio Marco la chiama la sua seconda mamma. È parte ormai della nostra famiglia».