Sant'Egidio: Di romani 100 case per i profughi

L'emergenza
I romani continuano a rispondere con molta generosità alla tragedia dell'Ucraina: sono già 100 le case e le stanze offerte a Sant'Egidio per ospitare i profughi. Intanto l'assessora Funari ha incontrato le associazioni di volontari per mettere a punto un piano di iniziative

«A oggi abbiamo la disponibilità di un centinaio fra case e stanze, offerte dai romani per i profughi, e altre 20 nel resto del Lazio. Ma gli arrivi non sono ancora tantissimi, ci aspettiamo un flusso più forte fra 3 giorni. Per ora molti di quelli già a Roma sono ospiti di connazionali». Daniela Pompei, responsabile immigrazione per Sant'Egidio, è da giorni al lavoro per preparare l'accoglienza a chi fugge dalla guerra. Ma anche tutte le associazioni e i gruppi cattolici romani sono in movimento, con lo stesso obiettivo: offrire una sistemazione dignitosa ai profughi.
Il Vicariato ha affidato l'organizzazione logistica alla Caritas, che in serata ha avuto un incontro con Barbara Funari, assessora alle Politiche sociali del Campidoglio, e una trentina di associazioni: «E' stato solo un primo incontro di coor
dinamento con le realtà già impegnate nell'emergenza umanitaria - spiega Barbara Funari - Fra i temi trattati, il rilascio dei documenti, l'ospitalità, la mediazione linguistica, l'accoglienza diffusa. Vogliamo aprire un hub dedicato all'emergenza ucraina con un numero verde, un indirizzo mail dedicato, e un équipe di operatori sociali che si affiancheranno ai tanti volontari già attivi. E abbiamo le prime disponibilità degli albergatori». Stamattina l'assessore farà «il primo sopralluogo per la verifica dello spazio individuato per essere approntato rapidamente».
Già attive anche molte parrocchie nella raccolta di cibo, anche per bambini e neonati, medicinali e generi di prima necessità. Come quelle di S. Monica a Ostia, S. Carlo Borromeo a Fonte Laurentina, la Natività in via Gallia, che ha fatto da punto di accoglienza per la raccolta delle associazioni «Angeli in moto» e «Salvamamme», che stasera farà partire un tir per l'Ucraina: «Ho accettato la proposta di 2 parrocchiani di mettere a disposizione i nostri spazi per stivare il materiale - racconta don Paolo Mancini, il parroco - E` arrivata gente da tutta la città, la generosità dei romani ci ha stupiti: a un certo punto abbia
mo dovuto chiudere, non c'era più spazio».
Aggiunge Maria Sara Feliciangeli, fondatrice e presidente degli «Angeli in moto»: «Abbiamo messo insieme 120 metri cubi di aiuti, ma non ci fermiamo». Non si fermano nemmeno gli ucraini di Roma, attivissimi nel sistemare i connazionali in arrivo in alloggi rimediati anche all'ultimo minuto: «Stasera arriva una famiglia, i genitori e due figli di 10 e 15 anni, per loro abbiamo già trovato un affitto a Tomba di Nerone - spiega Radana Birov, nella vita istruttrice di arrampicata al circolo del ministero degli Esteri - Ma ne abbiamo tanti da sistemare: come i gemelli 12enni di una nostra connazionale a Roma da clandestina: è riuscita a farli partire, ma ora non sa dove ospitarli. Ma non lasceremo nessuno senza un tetto».

 


[ Ester Palma ]