La vaccinazione degli ultimi la campagna parte da Begato

Il caso
Intesa tra Regione e comunità di S.Egidio, ma dove c'era la Diga mancano i medici

Un punto vaccinale lì, a Begato, nella farmacia di via Sbarbaro: il presidio di un quartiere dove la Diga non esiste più, ma i medici di base scarseggiano e sono tante le persone fragili e ai margini rimaste escluse della campagna anti-Covid. È a loro, ai duecento bambini e cinquanta adulti seguiti dai volontari della Comunità di Sant'Egidio, che è rivolto l'accordo siglato tra la Comunità, Regione Liguria, As13 e Liguria Digitale.
La vaccinazione comincerà martedì 8 marzo, alle 10, in farmacia: «Duecento bambini tra i cinque e gli undici anni, cinquanta adulti e alcune decine di persone che non hanno ancora eseguito la terza dose. Ma potranno anche aumentare - spiega Andrea Chiappori, il responsabile della Comunità di Sant'Egidio della Liguria - grazie al coinvolgimento di chi collabora con noi. Penso soprattutto agli istituti scolastici, o all'azione di sensibilizzazione che stiamo portando avanti».
Un'azione di inclusione fortemente voluto dalla Asl genovese: «Un progetto di tutela della salute che contribuisce alla reale protezione dell'intera comunità - spiega il direttore di As13 Luigi Carlo Bottaro coinvolgendo chi vive ai margini». I volontari della Comunità di Sant'Egidio effettueranno le vaccinazioni a partire da tre diverse aree della cit
tà: il centro storico, la Valpolcevera e Ca' Nova, dove la Comunità è già presente con le sue strutture. «L'obiettivo - ha dichiarato il presidente della Regione Giovanni Toti - è quello di aiutare le persone fragili e svantaggiate, garantendo loro la salute e ampliando ulteriormente la campagna vaccinale. Queste persone si trovano in un limbo burocratico che impediva loro di accedere ai vaccini, ma è stato superato».
Eppure qui, nel quartiere dove sono rimasti solo due medici di base - e sono al completo con i pazienti - il limbo 
resta: «Ci sono almeno due-trecento persone senza medico - racconta Angelo Bodrato, titolare della farmacia dove martedì, all'inaugurazione del punto vaccinale, è atteso anche il presidente Toti - lo aspettiamo, perché vorremmo invitarlo a rimboccarsi le maniche e a mandarci qualcuno. Qui sono rimasti solo due dottori che ricevono in tutto due mattine alla settimana, e lavorano anche a Bolzaneto. La carenza è cronica. E tante persone del quartiere vengono a dirci che i loro dottori di altri studi stanno andando in pensione: ancora l'altro giorno una signora ha inviato la richiesta alla Asl, indicando come opzione due medici, e le hanno risposto che sono già al completo con i pazienti».
Poi, c'è il fantasma del poliambulatorio di via Sbarbaro. Doveva essere al centro di un'operazione di potenziamento: grazie all'Ordine dei Cavalieri di Malta, pronto a portare in questi spazi specialisti in ortopedia, diagnostica, cardiologia e inaugurare un punto prelievi. Tutto è pronto: da quattro anni. Ma rallentamenti burocratici a catena fanno sì che tutto sia congelato. In attesa di firmare le carte.


[ Erica Manna ]