Un fiore bianco per la pace. La marcia a Monte Sole per la pace in Ucraina

Un fiore bianco per la pace. La marcia a Monte Sole per la pace in Ucraina

In mille alla manifestazione, anche il sindaco Lepore e la vice Clancy Ferruccio Laffi, scampato all'eccidio, sulla tomba di don Giuseppe Dossetti

Un fiore bianco per la pace. Un fiore bianco per chiedere a gran voce la cessazione dell'uso delle armi e l'inizio dell'uso delle parole, del dialogo tra le parti nel conflitto in Ucraina. Questo il messaggio molto forte venuto ieri pomeriggio dal migliaio di persone che a Monte Sole di Marzabotto si è arrampicato, sotto le raffiche un vento gelido, fino al cimitero di Casaglia per andare a posare un fiore bianco sulla tomba di Don Giuseppe Dossetti, uno dei padri Costituenti, fautore nella Costituzione italiana del 1948 dell'articolo 11 con cui l'Italia afferma in modo inequivocabile che il nostro paese «ripudia la guerra».
«Abbiamo voluto questa Marcia silenziosa - ha detto davanti al cancello del cimitero Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto - per ribadire che il nostro paese ripudia la guerra e non solo la rifiuta. Lo facciamo qui, insieme a Ferruccio Laffi, scampato all'eccidio di Monte Sole nel '44 e in ricordo delle tante vittime di questa terra sulla quale si sono piantate le radici dell`Unione europea, con il sacrificio di tanti civili e di tanti combattenti per la libertà».
La manifestazione era stata organizzata in contemporanea con le analoghe che ieri si sono tenute in altri luoghi della memoria, teatro nel corso della Seconda Guerra Mondiale di eccidi, come Sant'
Anna di Stazzema, Casa Cervi, Campo di Fossoli e la Risiera di San Sabba.
«L'Invasione dell'Ucraina da parte di Putin ha le stesse caratteristiche dell'avvio della Seconda Guerra Mondiale», ha sottolineato Matteo Lepore, sindaco di Bologna, che ha partecipato alla marcia con i colleghi Bruno Pasquini (Monzuno), Franco Rubini (Grizzana), Roberto Parmeggiani (Sasso Marconi), Virginio Merola (ex sindaco di Bologna), Stefano Pozzi (vice di Vergato) e Massimo Masetti (assessore a Casalecchio) ed Emily Clancy, vice di Lepore. Presenti anche Amnesty International, Anpi, sindacati, Emergency e Libertà era Restare.
«Sono stato in Ucraina il 20 febbraio e la situazione era pesante - ha raccontato Adriano Roccucci, vice presidente della Comunità di Sant'Egidio venuto da Roma a Monte Sole - quattro giorni dopo si è scatenata la guerra a Kiev che, come ha detto Andrea Riccardi, dovrebbe essere dichiarata città aperta. Qui è nata la cristianità, sono stati costruiti i primi monasteri cristiani».
Commossa e partecipata la lunga fila di mamme con bambini che sono andati a posare un fiore bianco sulla tomba di Dossetti, assieme a tanti anziani. «Qualche giorno fa - ha rivelato Cuppi - un anziano è venuto in municipio e ha messo a disposizione la sua grande casa per i profughi». E il Lepore ha aggiunto: «Con la Curia e con il cardinale Zuppi 
(ha inviato un messaggio alla marcia di Monte Sole, ndr) abbiamo approntato un piano di intervento per accogliere adesso 70 famiglie di rifugiati».


[ Nicodemo Mele ]