Più di tremila i profughi accolti

La situazione

Sono più di tremila i profughi accolti nel Novarese ma qualcuno è già tornato: sette famiglie sono rientrate in Ucraina, altre sono partite per la Polonia, per varcare il confine appena possibile. A Novara il Comune con la Caritas e la comunità ucraina che fa capo alla chiesa di padre Yuriy Ivanyuta mantiene il centro di prima accoglienza all'hotel Parmigiano dove sono passate oltre 400 persone che poi vengono indirizzate da famiglie novaresi: 118 le accoglienze già attivate. Nell'ex palazzina di largo don Minzoni è stato istituito invece un centro di raccolta di abiti per bambini, medicine e prodotti di igiene personale.
La Comunità di Sant'Egidio
 e i suoi volontari hanno accolto 72 persone tra Novara e la provincia (Romentino, Galliate, Borgomanero, Invorio e Briona) in alloggi privati e soluzioni nella disponibilità dell'associazione che si è occupata anche del trasporto dall'Ucraina di cinque dializzati, due curati dall'ospedale di Borgomanero e tre dal Maggiore: «Uno avrebbe dovuto fare la dialisi a Dnipro ma l'ospedale è stato bombardato il giorno prima del suo appuntamento» racconta Daniela Sironi, presidente della Comunità di Novara. Nelle scorse settimane sono cominciati i corsi di italiano nelle aule della De Amicis e nella palazzina di via Bianchetti: le lezioni raddoppieranno dopo Pasqua. -


[ B.C. ]