L'autopsia conferma: nessuna violenza

La morte di Rachid, il clochard di via Valore
Il colpo era solo straziato dai roditori, ma nessun segno di violenza

L'esame autoptico ha confermato il primo esame sul cadavere. Rachid, nel suo tugurio, lunedì è morto per arresto cardiocircolatorio.Nessun segno di violenza su quel corpo, solo straziato dai roditori che da quelle parti abbondano. È quello che è emerso dall'autopsia effettuata dalla medica legale Elvira Ventura Spagnolo, all'obitorio del Policlinico ieri mattina. Nessun segno di fendenti di coltello o di colpi dibastone.
Un dato che non alleggerisce il senso di dolore di una morte comunque intollerabile perchè avvenuta in pieno centro città, in via Valore, a pochi passi dall'imbarco dei mezzi veloci, e dalla stazione marittima. Un'altra morte silenziosa in un contesto di miseria e degrado che lancia i soliti interrogativi di questo caso. Si poteva evitare? Se avesse vissuto in luogo più adeguato, si sarebbe salvato? Rachid, marocchino 42enne, invece passava la notte vicino alla casa del Portuale in un giaciglio arrangiato chiuso con mobili di fortuna.
Del nordafricano non si avevano notizie da alcuni giorni. A fare la scoperta è stata la polizia, allertata dagli amici di Rachid che ne avevano perso le tracce. Sul posto sono giunti gli agenti della Squadra volante e quelli della Mobile, successivamente i colleghi della Scientifica.
La Comunità di Sant'Egidio e i Giovani per la Pace hanno espresso «profondo dolore e sgomento per la morte di Rashid, senza dimora a cui erano legati da anni». Per ricordarlo ed esprimere la speranza di una città più attenta, lunedì sera un gruppo di giovani volontari che conosceva e spesso aiutava Rachid, ha deposto un mazzo di fiori. E ieri anche il candidato del centro sinistra Franco De Domenico ha lasciato il suo messaggio. «È il quinto decesso di un senzatetto in pochi mesi nella nostra città, deve indurci a riflettere sul dramma degli ultimi. Nessuno deve restare indietro, nessuno può essere abbandonato al proprio destino». 


[ Domenico Bertè ]