La "mappa" degli aiuti. Ecco la rete arti -crisi

La Comunità di Sant'Egidio unisce le associazioni per sostenere gli indigenti. Mattone: «Ci sono nuove difficoltà, il ceto medio sarà sempre più colpito»

Dove mangiare, ma anche dove curare un mal di denti o poter dialogare con qualcuno quando si è soli e non si hanno risorse per esigenze fondamentali della propria vita. La guida "Dove mangiare, dormire, lavarsi a Napoli e in Campania", arrivata alla 13esima edizione, è un aiuto pratico alle necessità dei senza fissa dimora, migranti e clochard dell'intera "terra felix" e della provincia di Salerno. Rispecchia un lavoro di rete che viene tessuto ogni giorno e per il quale c'è l'impegno di molte associazioni presenti sul territorio. Viene pubblicata nel 30esimo anniversario del servizio ai senza dimora, un itinerario importante per i poveri - vecchi e nuovi - generati prima dalla crisi e poi dalla pandemia.
La guida per aiutare î senza tetto.
Un modo, dunque, per mettere "nero su bianco" i luoghi in cui è possibile trovare assistenza in tutta la Regione: dalle mense ai dormitori, dagli avvocati per chi non ha un visto di soggiorno a chi deve farsi una doccia. La rete collega i Centri assistenza di Battipagia e Nocera, Agropoli e Vallo della Lucania.
A Salerno sono circa 80 i senza dimora tra strada ed accoglienza. Di questi, nel periodo di emergenza freddo, circa 60 persone erano in strutture attrezzate. Nella guida sono censiti a Salerno otto mense, tre gruppi che distribuiscono pasti itineranti, cinque centri di accoglienza, quattro centri docce e guardaroba, tre ambulatori medici, due centri ascolto, uno sportello legale, sei comunità terapeutiche.
I dati in cresdta.
Anche perché la situazione non è affatto semplice. L'ultimo report sui senza dimora dell'Istat ne ha censiti oltre 900 a Napoli e 1.600 in Campania numeri che vanno aggiornati, aumentati sicuramente con la crisi e la pandemia.
E sono oltre 500 i senza dimora incontrati in strada dai servizi della Comunità di Sant'Egidio
 nella prima settimana di dicembre 2021, di cui 90% uomini e 10% donne, 74% stranieri e 26% italiani, il 69% adulti di età compresa tra i 35 e i 64 anni. Si nota un lieve aumento degli italiani e degli adulti, quindi un innalzamento di età di chi vive per strada.
«Per strada non si finisce per scelta o per moda. La perdita del lavoro, una separazione, una malattia invalidante sono tra le cause più frequenti che assieme alla crisi economica trascinano per strada persone che non si sono completamente ritirate dalla vita sociale», evidenzia Antonio Mattone, portavoce della Comunità di Sant'Egidio 
in Campania, raccontando il mondo degli ultimi a cui questa pubblicazione è diretta.
L'impegno della Comunità.
Il movimento, fondato nel 1968 da Andrea Riccardi, è molto attivo in Campania e lavora per rispondere a urgenze basilari. Un fenomeno in continua evoluzione: «Si stanno sviluppando nuove forme di povertà che colpiscono sempre di più gli italiani, il ceto medio in particolare, un viaggio dal benessere all'inferno della miseria. Li vediamo che frequentano con aria distinta e dignitosa le mense e i centri Caritas alla ricerca di un piatto caldo e di un po' di ristoro, poi via, furtivamente a mischiarsi tra la gente».
Ma a Salerno la rete degli aiuti e dell'accoglienza non si ferma: «Il 13 aprile ha chiuso "Medaglia Miracolosa", l'accoglienza straordinaria della Caritas e del Comune, e il 30 ha chiuso l'accoglienza dei padri Saveriani, che riceve 16 persone da novembre ad aprile. Rimangono aperte le porte della Caritas e del centro "Don Tonino Bello", che fa accoglienza di secondo livello ad una decina di persone, ma potrebbe attenderne di più. Il vicario del Vescovo per la Carità, don Antonio Romano, insieme al nuovo direttore Caritas, don Flavio Manzo, stanno cercando di dare una risposta più organica alla questione dei senza dimora».
Un'attenzione rivolta anche alle donne che si trovano in stato d'indigenza: «Prima non c'era nulla, ora è stato aperto il convento delle Carmelitane calzate di Fisciano che dopo una prima ospitalità ad una donna senegalese rinata, adesso offre maggiore disponibilità».
Mattone evidenzia come il conflitto in Ucraina abbia creato una nuova emergenza: «Con le nostre strutture sono state accolte 15 ucraine ed hanno procrastinato anche il servizio ai senza dimora. ll Comune ha in convenzione un ostello dove ospita persone con disagio abitativo prese in carico dai servizi sociali, soprattutto famiglie, talvolta anche senza dimora. La residenza anagrafica è attiva, seppur molto lenta.
L'assessore Paola De Roberto ha avviato un'azione di concertazione a livello di ambito territoriale di Salerno diretto all`housing first. Durante la pandemia è stato adibito a centro di accoglienza il Palatulimieri per 25 persone in collaborazione con la comunità e altre realtà», spiega il referente della Comunità di Sant'Egidio
 in Campania. Che ribadisce quanto sia fondamentale fare rete tra istituti religiosi, parrocchiali e laicali. Nicola Nicoletti


[ Nicola Nicoletti ]