"Medì", Sant'Egidio alla ricerca della pace nel dialogo fra città

Venerdì e sabato alla Goldonetta
Interverrà anche il prof. Andrea Riccardi. Occhi puntati sulla ricchezza della diversità nel Mediterraneo

Dopo due anni contrassegnati dall'emergenza sanitaria che hanno sconvolto il mondo, torna "Medì": è l'appuntamento con il convegno internazionale sulle città del Mediterraneo che la Comunità di Sant'Egidio mette in agenda nella nostra città. Stavolta si svolgerà venerdì 27 e sabato 28 maggio al teatro La Goldonetta.
È da sottolineare che al convegno seguirà - alle ore 17 del 28 dalla piazza del Comune - la marcia della Giornata cittadina per la Pace: è un modo per «ricordare i bombardamenti della città del 28 maggio 1943 e tutti i paesi oggi in guerra», spiegano gli organizzatori.
"Un mare agitato dalla storia": è questo che vuole descrivere Medì attraverso le 
tante voci delle città, «non solo dopo la pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina, ma - viene sottolineato - anche alla luce di altri eventi e sconvolgimenti, che stanno cambiato le città del Mediterraneo».
Il convegno sarà suddiviso in tre tavole rotonde. La prima si intitola "Mediterraneo, un mare agitato dalla storia" ed è in preventivo per il pomeriggio di venerdì 27 alle ore 17. La seconda è stata denominata "Città aperte: accoglienza e integrazione" e sarà di scena sabato 28 alle ore 10.
Un'ora e mezzo più tardi l'appuntamento con il
 terzo round, quello chiamato "Città inclusive: la cultura del vivere insieme". È previsto il saluto introduttivo del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del sindaco Luca Salvetti. Le tavole rotonde saranno introdotte da una relazione di Andrea Riccardi, storico e fondatore della comunità di Sant'Egidio, grande conoscitore della storia mediterranea e dell'arte del dialogo nel costruire la pace.
«Dopo un`interruzione di due anni a causa della pandemia, "Medì" torna a raccogliere le città "sorelle"», spiegano i promotori dell'iniziativa dal quartier generale della Comunità di Sant'Egidio: è proprio questa la formula del convegno internazionale, puntare sul dialogo fra le città. Soprattutto guardare al di là delle rapresentanze istituzionali e andare a scandagliare il tessuto sociale e civile per mettere in comune la diversità delle culture. È questa la «caratteristica più profonda dello spazio mediterraneo», viene sottolineato.