Arriva Nzapalainga paladino della pace

L'incontro

Un paladino della pace, riconosciuto e premiato a livello internazionale, arriverà in città domani per presentare il suo libro. E' il il cardinale di Bangui (Repubblica Centrafricana), Dieudonné Nzapalainga, che sarà a Padova per un incontro pubblico che si svilupperà dal suo recente volume "La mia lotta per la pace. A mani nude contro la guerra in Centrafrica" (Libreria Editrice Vaticana).
L'appuntamento, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Libreria Editrice Vaticana, si tiene alle 18 in Sala della Carità (via San Francesco, 61), partecipano Alessandra Coin della Comunità di Sant'Egidio e Marco Mascia dell'Università di Padova.
Il libro è una testimonianza di come lo spirito della fraternità evangelica può alimentare la ricerca della pace e della convivenza tra persone di fedi religiose diverse in un contesto di conflitto, come quello del Centrafrica, dove Papa Francesco aprì il Giubileo nel 2015. "La mia lotta per la pace" è il racconto di un'esperienza davvero singolare: figlio di una coppia mista (padre cattolico, madre anabattista, tra l'altro diaconessa), il giovane Dieudonné sente ben presto la vocazione alla vita religiosa. Mandato in Francia per gli studi, scopre la povertà che si annida anche nelle grandi metropoli europee e inizia ad accogliere senzatetto nella propria comunità. Impegnato con ragazzi difficili a Marsiglia, ritorna poi in patria come superiore del proprio istituto per poi essere nominato arcivescovo di Bangui in un momento in cui la diocesi versava in una grave crisi interna.
Inizia così una non facile opera di ricucitura delle relazioni all'interno della diocesi. Ma è soprattutto nel 2013 — anno in cui scoppia la guerra civile in Centrafrica, nella quale cristianesimo e islam vengono strumentalizzati per mettere la gente l'una contro l'altra — che Nzapalainga prende l'iniziativa: dà vita alla Piattaforma delle confessioni religiose che opera villaggio per villaggio, per favorire il dialogo e l'incontro, per ricomporre i conflitti, per non far prevalere lo spirito di vendetta.