«Un paese dal respiro universale». Riccardi esalta il borgo e la sua idea

Il fondatore della Comunità di Sant'Egidio premiato come protagonista dell'anno. «Un'esperienza unica». Scelto come cercatore di pace. «Non abbiamo paura di pronunciare questa parola». I brividi della serata

«La vera lotta è quella per la pace preventiva» dice Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, ex ministro per la Cooperazione internazionale nel governo Monti e che a Pieve ha ricevuto il Premio Città del Diario 2022, «come riconoscimento al suo impegno costante per la difesa dei valori della pace e della memoria».
Mediatore di pace in Mozambico, Guatemala e Guinea, Riccardi è un cercatore di pace, come quelli cui è dedicato il Premio Pieve. «Il pacifismo si è spento come tutte le grandi tensioni unitive, avrebbe detto La Pira - esordisce Riccardi, stimolato sul palco a parlare del valore che diamo a questa parola - Siamo solo concentrati nell'orizzonte individuale. Invece, nei diari che ho ascoltato qui oggi, dalle storie individuali scoppia l'universale. Non lo facciamo più».
Riccardi ha ringraziato per il premio e di essere stato invitato in un luogo dove si riesce a parlare di pace. «Oggi si fa fatica, sembriamo ingenui, scemi a pronunciare questa parola. Eppure la pace è essenziale. Shalom, significa pace e benessere. E' la condizione massima della vita umana. Una condizione che abbiamo accettato di non vivere più». Poi citando i diari custoditi nel Piccolo Museo del Diario, ha ricordato come anche da quei manoscritti emerga il racconto di conflitti che si combattevano, si vinceva o si perdeva, ma le guerre finivano, mentre oggi i conflitti si eternizzano: «Guardiamo in Ucraina. La parola pace è scomparsa dall'orizzonte. Siamo ossessionati da tragedie e informazioni per cui è difficile scegliere da che parte stare, non riusciamo più a schierarci, a coinvolgerci. Invece non dobbiamo rinunciare a far sentire la nostra voce, altrimenti diventiamo gente che invoca lo stato fortezza, una costruzione ideologica e menzognera da campagna elettorale».
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[ Gloria Peruzzi ]