Tregua e negoziato, il 5 novembre in piazza a Roma per la pace

Oltre 500 adesioni alla piattaforma di "Europe for Peace", protagonisti associazioni, sindacati e cittadini

Una manifestazione dell'intera società civile italiana quella che il 5 novembre per le strade di Roma chiederà alla politica e alle istituzioni italiane ed europee il cessate il fuoco subito e il negoziato per la pace in Ucraina. Sotto l'egida di "Europe for Peace" il popolo della pace scende in piazza, augurandosi che altre piazze europee si mobilitino quel giorno con la stesse richieste.
Un corteo che sfilerà da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni (il percorso è in attesa dell'ok definitivo) con «un protagonismo di associazioni, sindacati e singoli cittadini e cittadine» ha detto Sergio Bassoli della Rete Italiana Pace e Disarmo ribadendo che «non è promossa da alcun partito» e nella quale però «i politici saranno i benvenuti». Ma gli interventi dal palco, ha precisato, saranno esclusivi «del popolo della pace».
Hanno aderito "ufficialmente" Alleanza Verdi Sinistra, Articolo Uno, Partito del Sud Meridionalisti Progressisti, Movimento Politico Libertas. L'appuntamento è per le 12 in piazza della Repubblica ma già alle 10 in piazza Vittorio nel quartiere Esquilino si riunirà La Rete dei Numeri primi, che per prima aveva convocato per il 5 novembre una manifestazione annunciando che confluirà successivamente nel corteo principale. E tra i tanti ci sarà anche il comitato "Fermare la guerra", il cui portavoce è l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Siamo la prima associazione proveniente da destra che aderisce», ha detto invitando a portare il Tricolore in piazza». Un appello a partecipare è arrivato anche dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini «perché la guerra - ha constatato - non si può fermare con la guerra».
Fino ad oggi sono oltre 500 le adesioni: si va dai sindacati, Cgil, Cisl e Uil, Fiom - ad Acli e Arci, dall'Agesci all'Anpi, alla Comunità di Sant'Egidio, Emergency, Libera, Action Aid, Save the Children, la campagna Sbilanciamoci, il Comitato promotore della Marcia Perugia Assisi, molte sigle di studenti medi e universitari ma anche la Diaconia Valdese, Coreis-Comunità Religiosa Islamica Italiana ma anche Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Ali (Autonomie Locali Italiane), le 6000 Sardine, Articolo 21, per finire con gli Animalisti Italiani.
Per il presidente delle Acli Emiliano Manfredonia «il nostro lessico deve ritrovare la parola pace, dopo 8 mesi in cui parla solo di guerra». Il presidente dell'Arti Daniele Lorenzi ha ammesso che questa «manifestazione andava organizzata molto prima» ed annunciato «sul nostro striscione ci saranno scritte tre parole «Pace, pane e pianeta». Per Fabrizio De Sanctis dell'Anpi è ora di «un cambio di rotta» ed ha ricordato la fiaccolata di venerdì pomeriggio in Campidoglio.
Per Marco Impagliazzo presidente della Comunità di Sant'Egidio «basta con la narrativa della guerra ora c'è bisogno di dare voce al popolo della pace
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[ Emanuela De Crescenzo ]