«A bordo condizioni sempre più critiche». Tentativo di rivolta su una barca stracarica

Le testimonianze dalle imbarcazioni
Ancora 800 persone in attesa di un porto sulle due navi battenti bandiera norvegese: Ocean Viking e Geo Barents. Si teme per il mare in peggioramento. Sant'Egidio: fateli sbarcare subito in un porto sicuro

Lo ripetono da giorni. «Abbiamo bisogno di voi, aiutateci!». Sono le richieste di aiuto dei migranti a bordo delle navi Ong tenute a distanza dalla direttiva Piantedosi. E dopo l'ingresso in acque italiane, ieri sera, delle due navi tedesche, la Humanity 1 con 179 persone a bordo tra cui oltre 100 bambini e la Rise Above dell'associazione umanitaria Mission Lifeline di Dresda con 95 persone soccorse, in mare restano altre due navi. La Ocean Viking di Sos Mediterranee con 234 migranti a bordo e la Geo Barents di Medici senza frontiere con 572 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale.
La Rise Above sarebbe entrata in acque territorialei, secondo le informazioni fornite dal Viminale, in seguito a un tentativo di rivolta a bordo nave. I migranti erano stati soccorsi mercoledì in tre diverse operazioni, fra loro molti bambini, donne e neonati. «Le difficili condizioni meteo non permettono di restare ancora in mare: serve subito un porto sicuro di sbarco» aveva affermato la ong. Le condizioni dei sopravvissuti si fanno intanto sempre più critiche, giorno dopo giorno. Alcuni dei naufraghi a bordo delle navi hanno scritto dei messaggi nelle rispettive lingue, per chiedere aiuto. «Devono essere ascoltati. In queste ore sono attese forti piogge e vento. Stiamo mettendo al riparo la Ocean Viking. I sopravvissuti hanno urgente bisogno di un porto sicuro». L'Sos arriva dopo più di dieci giorni in mare e forse mesi e anni di violenze e abusi nelle carceri libiche.
Scendono così a 806 le persone attualmente ancora senza porto sulle due navi umanitarie, entrambe battenti bandiera norvegese. Ma nelle ultime ore, a preoccupare, oltre alle condizioni difficili a bordo nave anche il maltempo atteso. «Cercheremo di ripararci il più possibile dal mare che è previsto a forza 6» fanno sapere da bordo della Ocean Viking che, pur rimanendo in acque internazionali, si sposterà più a Est per ripararsi. «La situazione sulla nave sta precipitando rapidamente - aggiungono - Le scorte di cibo e acqua cominciano a esaurirsi. Le 234 persone a bordo sono stressate, esauste e hanno una situazione sanitaria che richiede immediate cure a terra» aggiungono. «Diciannove richieste e ancora nessun porto sicuro» informavano dalla nave Humanity 1, poche ore prima di forzare l'ingresso in acque territoriali italiane.
«Molti dei 179 sopravvissuti hanno la febbre. I test Covid sono negativi ma hanno problemi alla pelle e soffrono per le conseguenze delle violenze e delle pessime condizioni in cui hanno vissuto in Libia. Sono preoccupata per la loro salute perché il fatto che condividano uno spazio molto limitato potrebbe peggiorare molto le loro condizioni nei prossimi giorni» racconta Silvia, medico a bordo della nave di Sos Humanity che da 14 giorni è in mare con 179 migranti. Fra loro più di 100 minori non accompagnati e un bimbo di 7 mesi. I sopravvissuti - riferisce l'organizzazione umanitaria - trascorrono le fredde notti sul ponte, dormono sul pavimento mentre i venti e le onde aumentano.
«Tutte queste persone vengono lasciate in un limbo e affrontano una crescente incertezza che giorno dopo giorno incide sulla loro condizione psicologica, soprattutto per l'elevato numero a bordo di minori non accompagnati». Anche le scorte di cibo iniziano a scarseggiare. «Basteranno solo per pochi giorni» raccontano da bordo della Geo Barents, dove 572 migranti attendono da oltre una settimana di poter sbarcare. Tra loro anche tre donne incinte che per raggiungere le coste dell'Europa non hanno trovato altra strada che affrontare il mare a bordo di un barchino insicuro.
E di fronte all'attesa delle navi umanitarie e all'aggravarsi delle condizioni delle persone a bordo, anche il presidente della Comunità di Sant'Egidio in una nota lancia un appello: «Sia concessa subito la possibilità di sbarcare in un porto sicuro». 


[ Daniela Fassini ]