Emergenza freddo: 17 posti all'ex Tav ma per Sant'Egidio «serve fare di più»

Comune e associazioni di volontariato

Sono 17 i posti per l'emergenza freddo messi a disposizione dal Comune al dormitorio dell'ex campo Tav. Al momento otto sono quelli occupati con alcune richieste ancora da evadere. «Questo è il numero che abbiamo ritenuto necessario in base anche al passato - spiega l'assessore al Sociale Luca Piantanida -Abbiamo già predisposto un ulteriore modulo attrezzato nel caso ci fossero altre richieste se l'emergenza aumenterà».
Una scelta più consona, quella dei moduli dell'ex campo Tav, rispetto ai locali di via Falcone. «I motivi sono principalmente due - prosegue Piantanida - Il primo è perché l'area dell'ex Tav è una location più servita e inoltre ci sono giù una guardiania notturna e i bagni pubblici». Prima di poter accedere ai moduli occorre eseguire un tampone in Asl o al Pronto Soccorso «per evitare focolai. Al momento ci sono ancora dei posti liberi. Il servizio proseguirà fino al 31 marzo. In seguito si faranno una serie di valutazioni meteorologiche. L'orario di ospitalità è. dalle 20 alle 8».
Gli ospiti al dormitorio sono invece 51, di cui 48 a carico del servizio territoriale e tre in assegnazione temporanea al segretariato sociale. Per le 48 persone è stato «predisposto un progetto di inserimento lavorativo qualora possibile». A collaborare con il Comune le associazioni di volontariato, tra cui i City Angels e la Comunità di Sant'Egidio;che danno supporto a 360 gradi tutto l'anno.
Sant'Egidio, dal canto suo, per aiutare i senzatetto in questi difficili mesi, ha attivato un paio di convivenze, alloggi in cui ospitare chi è senza una casa. «Un'altra entrerà in funzione - spiega Daniela Sironi, responsabile della Comunità - a breve. Un modo in cui mettere a frutto il reddito di cittadinanza o le pensioni di queste persone, dando loro un sostegno nel vivere in un altro modo, più al sicuro, e non vedendole cercare un riparo in luoghi abbandonati quando le temperature si abbassano». Sironi, di fronte ai 17 posti per l'emergenzafredd o e all'intervento del Comune, fa però una riflessione: «il problema è molto serio. Credo che non ci sia un investimento sui poveri di strada. Questi moduli ospitano chi vive al freddo, ma poi, durante la giornata, queste stesse persone, sono nuovamente ricacciate al freddo. Tra loro, in questi giorni, anche un minore straniero non accompagnato. Viene garantita una protezione notturna, ma il freddo c'è anche nel resto della giornata. Sembra non esserci un progetto chiaro, a lungo raggio, per i poveri, per chi vive senza un tetto sopra la propria testa. Più che una emergenza freddo - sottolinea Sironi - che a Novara è qualcosa di normale, la reale emergenza è quella abitativa».
Ci sono molte persone senza una dimora, senza una casa. «Fuori dal circuito ci sono una trentina di uomini e donne, che dormono e cercano riparo in luoghi precari. Sette di loro sono alla Tav per l'emergenza freddo, altri cercano un luogo protetto, poi ci sono due o tre persone che, con problemi psichici, andrebbero seguite maggiormente. Il messaggio che passa è quello di cura scarsa attenzione ai poveri, che si sentono dimenticati e non aiutati. Collocarli semplicemente alla Tav è limitante. Le persone hanno dei diritti, che così vengono calpestati. In questo modo si trovano con l'essere condannate a una vita da strada in eterno. L'emergenza freddo rivela un problema di sempre, quello, dunque, della mancanza di una casa. Riteniamo - conclude Sironi - che manchi una progettualità. Noi siamo pronti a collaborare».
Tommasa Perdicchia, referente dei CityAngels, evidenzia come, in questi giorni, siano molti coloro che si recano alla sede dell'associazione a chiedere aiuto. «Dalla scorsa settimana - dice - sono aumentate le richieste di coperte. Fortunatamente ne abbiano avute in dono una cinquantina fatte a mano da alcune anziane di Fagnano Olona. Da quanto è forte la richiesta sono solo 3 quelle rimaste. Molti ci chiedono maglioni pesanti». A disposizione anche i piumoni di una volta, che i City Angels cercano di tenere da parte proprio per chi vive ogni notte in strada. «Tra gli altri passa da noi un ragazzo che ora ha trovato un lavoro, ma che dorme ancora in luoghi di fortuna. Stiamo raccogliendo un buon numero di piumini per proseguire la stagione. Da quel che sappiamo in un luogo isolato ci sono almeno 32 persone che vivono al freddo e altre altrove. Noi forniamo loro un aiuto, una quello che serve sono nuovi luoghi dove poterli ospitare. Il dormitorio non basta e alla Tav possono restare solo di giorno». 


[ Marco Cito, Monica Curino ]