Natale con Sant'Egidio. Tornano le tavolate e i pacchi per 14 mila

La solidarietà
Oltre alla basilica della Annunziata i pranzi saranno allestiti anche in altre chiese o spazi di quartiere in tutto il territorio cittadino

Tornano i pranzi dal vivo, in tutta la città: venti grandi tavolate solo nel giorno di Natale, e varie decine anche prima e dopo il 25 dicembre. Dopo la pandemia, la macchina della solidarietà della Comunità di Sant'Egidio è diventata ancora più capillare: e infatti, in parallelo, proseguiranno i pranzi delivery. Ovvero, le consegne casa per casa di pacchi alimentari natalizi e regali personalizzati, o di pasti per chi — anziano o malato — non può uscire di casa.
Raggiungerà oltre 14 mila persone, a Genova, il Natale della Comunità, con più di duemila volontari in campo. E, per la prima volta, anche tutti i detenuti delle carceri della città, nessuno escluso. «Sono loro che hanno subìto il maggiore isolamento durante i periodi di lockdown, dunque vogliamo dare un segnale di vicinanza forte — spiega Sergio Casali della Comunità di Sant'Egidio — in più, almeno con un dono, raggiungeremo anche tutti i detenuti della Liguria».
L'altra categoria che ha subìto il maggiore isolamento è quella de gli anziani: per loro, nelle case di riposo alcune restrizioni restano. «Ma dove non riusciremo a entrare fisicamente, organizzeremo serenate sotto le finestre con uno striscione e porteremo doni», continua Casali.
Sono passati quarant'anni, dal primo pranzo solidale della Comunità, andato in scena a Roma nell'82 (a Genova qualche anno dopo). Ma nel primo anno di ritorno alle tavolate dal vivo, le ferite sociali ed economiche lasciate dall'emergenza sanitaria e ora dal caro energia sono profonde. «Le persone raggiunte quest'anno sono aumentate — sottolinea Sergio Casali — i pranzi di Natale non sono solo un momento di sollievo per chi è in difficoltà. Ma un momento in cui costruisci il futuro, una visione di città: proprio mentre viviamo una profonda crisi economica e la difficoltà della politica a cercare strade nuove. Ai pranzi si incontrano dimensioni diverse della città: mischi le carte, le persone. È uno spazio creativo. Tante idee di Sant'Egidio sono nate da qui».
Oltre alla sede simbolica della basilica dell'Annunziata, a Natale i pranzi saranno anche alla chiesa di Santa Caterina, con monsignor Giacomo Martino; a Palazzo Ducale, ai Magazzini del Cotone; a Santa Maria delle Grazie e San Pietro in vincoli a Sampierdarena; al Don Bosco; per la prima volta al Palamare di Pra', all'Istituto comprensivo Voltri2, a Bolzaneto; al Paladiamante di Begato; al Calasanzio e alla chiesa di Sant'Ambrogio a Cornigliano, nei locali della chiesa di San Gottardo in Valbisagno, nella sede della Comunità a Sestri Ponente.
Per sostenere i pranzi è possibile donare inviando un sms solidale o una chiamata da rete fissa al 45586. «In una regione anziana come la nostra i grandi protagonisti di questo Natale saranno i giovani — continua Casali — quelli che chiedono aiuto, perché con la pandemia c'è il grande tema della dispersione scolastica ed esistenziale. E quelli che danno una mano: i volontari. L'energia sotterranea della nostra città. D'altronde il Natale è questo: la festa di un bambino che guarda al futuro». 


[ Erica Manna ]